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Carlo Tansi, ex capo della Protezione civile calabrese e fondatore del movimento civico Tesoro di Calabria,

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CARLO Tansi, ex capo della Protezione civile calabrese e fondatore del movimento civico Tesoro di Calabria, si presenterà con proprie liste alle prossime elezioni regionali. Dopo il fallimento delle trattative con il Pd, oggi è in contatto sia con il Movimento 5 stelle, che con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha annunciato la sua candidatura a governatore della Calabria.

Dopo l’8% delle regionali di un anno fa e il successo a sorpresa ottenuto da Tesoro Calabria, alle comunali di Crotone nei mesi scorsi, sulla bilancia delle percentuali, quanto pesa oggi Carlo Tansi?

«A gennaio del 2020 siamo stati costretti, dall’assurda norma che prevedeva la raccolta di duemila firme per ogni lista circoscrizionale, a presentare solo cinque liste circoscrizionali con 42 candidati, tutti alla prima esperienza elettorale, con molta buona volontà ma scarsa organizzazione, siamo stati in grado di prendere circa sessantamila voti. La formidabile vittoria di Enzo Voce a Crotone, ha fatto capire che anche in Calabria si può vincere contro il malgoverno, il clientelismo e il malaffare, dando forza e nuove motivazioni ai sostenitori del programma civico di Tesoro Calabria. Questa volta è tutto diverso. Siamo molto più organizzati, grazie alla precedente esperienza. Da una barchetta siamo diventati un transatlantico: la coalizione Carlo Tansi presidente, si presenterà con nove liste circoscrizionali e 72 candidati – per le quali abbiamo ultimato in tempi record la raccolta delle novemila firme necessarie per la presentazione – tutte persone per bene e qualificate, rappresentanti della migliore società calabrese. Altre tre liste, costruite da movimenti meridionalisti, con altri 24 candidati, altrettanto validi, sono state appena ultimate; per queste sta iniziando la raccolta firme. Ancora altre tre liste sono in fase di allestimento, perché c’è una forte volontà di candidarsi da parte di autorevoli esponenti della società civile. Sono scaramantico e non voglio fare previsioni, ma sento intorno al programma civico di Tesoro Calabria, ai candidati delle liste civiche e alla mia persona un consenso crescente, perciò sono molto ottimista. Alcuni sondaggi, commissionati da partiti nazionali ma tenuti nascosti, per ovvi motivi, sono molto molto incoraggianti. Sono convinto che dopo l’exploit di Crotone si verificherà un altro miracolo: i calabresi si libereranno dalle catene e innescheranno un altro tsunami arancione che libererà la regione più bella d’Italia dalla ndrangheta e dal sottosviluppo»

Che rapporto ha con i 5 stelle calabresi?

«Conosco quasi tutti i parlamentari calabresi del M5s, ma non ho avuto molte occasioni per scambiare con loro opinioni di carattere politico. Ho, invece, molti rapporti e occasioni di confronto con iscritti e simpatizzanti di base, che condividono il mio programma di governo e mi spronano ad andare avanti. In tutte le liste di Tesoro Calabria vi sono candidati che provengono dal Movimento. Così come ho molti contatti con la stragrande maggioranza della base del Pd che è desiderosa di un cambiamento che i deleteri vertici del partito hanno bloccato a favore dei soliti interessi di pochi».

Dai partiti tradizionali, sia a destra che a sinistra, è molto temuta l’eventuale alleanza Tansi-de Magistris. Perché?

«I partiti tradizionali, in particolare in Calabria, sono bloccati dagli interessi personali di pochi notabili che restano imbullonati alle loro poltrone e non riescono più ad interpretare le necessità di rinnovamento e la domanda di sviluppo che proviene dalla società civile, come invece riescono a fare i movimenti civici, più vicini alla gente, che perciò sono i veri avversari degli attuali partiti. Tesoro Calabria di Tansi e Dema di De Magistris sono due espressioni della proposta civica emergente, in Calabria e nel Mezzogiorno d’Italia. Anche se non è stata definita alcuna alleanza, resta la volontà di far crescere, ognuno per la propria parte, la proposta politica civica, ed andiamo avanti su “binari paralleli” ma nella stessa direzione, ognuno con la propria identità, presenza sul territorio e proposta concreta di candidatura alla presidenza della regione».

Che vi siete detti col sindaco di Napoli quando è venuto a trovarla a casa?

«Ho già detto pubblicamente di essere stato onorato della visita a casa mia del sindaco di Napoli, persona che stimo. Nella breve visita abbiamo parlato delle criticità in cui versa la pubblica amministrazione in Calabria, ed abbiamo condiviso la necessità di opporre al malgoverno dei partiti tradizionali una proposta di governo innovativa proveniente dalle organizzazioni civiche; niente di più e, voglio dirlo chiaramente, comunque ancora nessuna intesa elettorale».

Quando era alla guida della protezione civile ha sempre detto di aver avuto “nemici” negli apparati istituzionali. Oggi sono pure “nemici” politici?

«Non mi piace parlare di “nemici”, ma di “avversari”; oggi gli avversari della proposta politica di carattere puramente civico sono i rappresentanti della casta politico-burocratica incapace, clientelare e spesso collusa».

Se Tesoro di Calabria andrà al governo della regione, cosa farà per prima cosa?

«Sono tanti i problemi che affliggono la Calabria, ma voglio citare i primi tre che affronterò e risolverò nella prima fase di governo: 1) il problema dei problemi: il lavoro. Questo portando – con la pioggia di milioni del Recovery Fund che la Calabria non ha mai avuto nella sua storia – alla stabilizzazione di tutte le forme di precariato mediante tutti gli strumenti concessi dalla normativa vigente e alla luce di rapporti interministeriali serrati. Immediatamente dopo è necessario avviare la stagione dei concorsi pubblici con selezioni basate su criteri meritocratici che valorizzino i calabresi migliori – giovani e meno giovani. 2) Poi affronterò il problema che ha umiliato la dignità di tutti noi Calabresi: la Sanità. Libereremo la sanità calabrese da quel sistema marcio politico-affaristico, colluso con la ndrangheta, che l’affligge da decenni. Vogliamo distruggere quei nefasti legami che legano certi direttori generali e dirigenti Asp, certi primari dalle discutibili capacità professionali ma di grande furbizia politica, diventati burattini nelle mani di apparati politici consolidatisi nel corso dei decenni. Apparati politici che hanno attinto a piene mani dall’enorme bacino elettorale creato. Rete della quale hanno beneficiato anche certi fornitori di beni e di servizi costati alle finanze statali molto di più rispetto ai costi effettivi o – come abbiamo visto in occasione dell’emergenza Covid – certi proprietari di fatiscenti cliniche ed Rsa assai contigui alla politica. 3) Infine, riformeremo radicalmente l’organizzazione burocratica della Regione, e renderemo veramente trasparente tutta l’attività amministrativa»

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