Mario Occhiuto
2 minuti per la letturaCOSENZA – Sarà stata una notte di riflessione per il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Ieri, a ventiquattr’ore dalla notizia di una possibile candidatura del suo vice Jole Santelli a governatore della Calabria per il centrodestra, aveva riunito i suoi, mentre il fratello Roberto si dichiarava pronto alla scissione (LEGGI LA NOTIZIA).
E stamattina dalla sua pagina Facebook si è rivolto direttamente ai calabresi, con una lettera in cui si dice tradito da persone che riteneva amiche e da manovre di palazzo. Conclude invitando i calabresi a «ribellarsi alla violenza e alla miseria umana».
Di seguito il testo della lettera:
«Care calabresi, cari calabresi, come forse già sapete, attraverso una manovra di palazzo e un atto di grande arroganza e prepotenza nei miei confronti sembrerebbe che sia stata raggiunta l’intesa sul profilo del candidato da proporre a Presidente nello schieramento di centrodestra per le prossime elezioni regionali. Un unico obiettivo: tutti, tranne Mario Occhiuto. In Politica come nella vita esistono valori ai quali decidi di donare le tue energie migliori, i tuoi sogni, la tua voglia di cambiamento. E credi nella reciprocità, nella bellezza dell’impegno sociale e della amicizia. Sai bene che il palazzo non ti ama. Te ne accorgi quando tanti, troppi, poteri si oppongono al tuo tentativo di fare della Calabria una terra migliore, di introdurre “la cultura del fare” per creare anche qui finalmente un luogo di opportunità da consegnare ai nostri figli. Capisci sulla tua pelle il dispiacere e l’amarezza del tradimento da parte di persone che ritenevi amiche e che hai sempre gratificato e che trovi oggi impegnate, con manovre davvero misere, nel tentativo di sostituirti. Non riesci neppure a crederci all’inizio, ma dopo qualche giorno metti in fila tante parole e tanti avvenimenti, ricordi di situazioni simili, e capisci. Eppure io continuo ad aspirare in una Calabria della Bellezza. Per questo faccio un appello a tutte le persone libere, ai tanti giovani che credono ancora che sia possibile il cambiamento. E a tutti coloro i quali non vogliono consegnare la nostra regione a chi pensa, magari dall’esterno, di utilizzare la voglia di riscatto dei calabresi per i propri interessi. Dobbiamo ribellarci a tanta violenza e miseria umana travestita di opportunità politica. Non possiamo semplicemente rassegnarci. “Nessuno può tornare indietro, ma tutti possono andare avanti”».
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