Dalila Nesci
1 minuto per la lettura«Aiello? Callipo? Aiello e Callipo? Cambiando l’ordine degli addendi il “fattore k” rimane immutato e del MoVimento 5 Stelle neanche l’ombra! Complimenti a tutti gli strateghi piccoli e grandi che hanno proseguito nella svendita elettorale. Cosa ci avranno guadagnato? Sarà il tempo a dircelo».
Così la senatrice calabrese dei Cinque Stelle, Dalila Nesci, commenta il dibattito sulle candidature alle prossime regionali in Calabria.
«Aver attivato il dibattito pubblico sulla “questione calabrese” mesi fa con la mia candidatura alla Presidenza della Regione Calabria ha squarciato il velo di ipocrisia (il voto su Rousseau è stato solo l’ultima conferma), ma allo stesso tempo ha creato scompiglio. La mia candidatura nasceva dalla conoscenza dei fatti interni e dalla consapevolezza che in un quadro così complicato solo un nome di garanzia del M5S poteva tutelare 10 anni di storia politica per metterli a disposizione della Calabria che tanta fiducia ci aveva concesso».
«Ho parlato pubblicamente e senza infingimenti, non è bastato evidentemente. Di fatto – conclude Nesci – il M5S in Calabria in queste prossime elezioni regionali è evaporato e c’è solo da vergognarsi».
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