X
<
>

Amalia Bruni

Share
3 minuti per la lettura

di AMALIA BRUNI*

Sento la necessità di ribadire il perché della mia scelta di iscrivermi nel gruppo Misto in seno al Consiglio regionale. Lo faccio per due motivi. Il primo perché mi rendo conto che qualche amico ha frainteso questa mia volontà, scambiandola per una sorta di disinteresse o addirittura di presa di distanza, e il secondo perché vedo, invece, che altri, in maniera assai strumentale, cercano di gettare fango su una situazione che dal mio punto di vista è chiarissima.

Quando mi è stata offerta la candidatura, in primis dal Pd e dal Movimento 5Stelle, ho chiesto di poter guidare una coalizione, quanto più ampia possibile, restando quella che sono, un’esponente della società civile che dopo quaranta anni di lavoro in questa terra decide di mettere a disposizione delle istituzioni e dei calabresi il proprio impegno, le proprie conoscenze e il grande senso di appartenenza, senza etichettatura partitica, anche perché è un mondo che non conosco e, oggi, in questa situazione, non saprei starci dentro al meglio.

Certamente, distinguo la mia appartenenza ideale dal campo del centrodestra, sono da sempre una donna legata ai valori del centrosinistra e quelli ho rappresentato in questa campagna elettorale. Non mi sono mai mossa da questa posizione. Sappiamo tutti come è andata, ci aspetta un duro lavoro di ricostruzione del nostro campo politico e di massima a attenzione a quello che farà la Giunta regionale di centrodestra, valuteremo, controlleremo, faremo proposte, tutto in un’ottica di migliorare le condizioni di vita della gente calabrese. Quindi nessun disimpegno, anzi, intendo raddoppiare gli sforzi e gli impegni che ho assunto durante la campagna elettorale.

Questioni burocratico elettorali mi impediscono di costituire il gruppo “Bruni presidente” e nel riflettere su cosa fare in merito mi sono detta che se avessi aderito, nella condizione attuale, ad un gruppo partitico avrei tradito quel progetto ampio che non si ferma agli eletti in Consiglio regionale e che va anche oltre i gruppi politici della coalizione, coinvolgendo la società calabrese in molte sue espressioni. Rischierei di tradire un po’ troppi principi messi in piedi solo pochi mesi fa.

Non credo che, alle condizioni attuali, riuscirei ad adeguarmi alle liturgie e agli schemi che i partiti portano e non mi sentirei libera di rappresentare le istanze di tutti, come ho promesso di fare anche dai banchi dell’opposizione. Un lavoro che continuerà ad essere di squadra, insieme agli eletti del Pd e del M5s. Ecco perché ho fatto la scelta del Misto che attualmente, in una condizione di questo tipo, rappresenta la migliore soluzione possibile. In futuro vedremo che cosa accadrà, ma sceglierò sempre nell’interesse dei calabresi che ho l’onore di rappresentare.

Quando Enrico Letta dice che sarò il capo dell’opposizione credo intenda riconoscermi proprio quel ruolo super partes che ho rappresentato in coalizione e che, ora, in questa fase storica, serve per garantire una sfida che intendo combattere esattamente con la stessa intensità con la quale ho portato avanti la campagna elettorale. Assieme ai colleghi sceglieremo come fare opposizione e di mio ci sarà l’orgoglio, la determinazione e la grinta che mi hanno sempre contraddistinta.

Lo farò dal gruppo Misto senza che questo significhi un abbandono o un disimpegno. Scelgo questa strada per non tradire la fiducia degli oltre trentatremila elettori delle mie liste e l’impegno dei miei candidati, pronti a continuare a spendersi per questa terra al mio fianco. Non è una presa di posizione contro i partiti, meno che mai dal Pd che rispetto e ringrazio per l’ampio sostegno politico, ma la volontà di continuare a rappresentare tutti coloro che nei partiti non trovano casa e vogliono comunque contribuire al miglioramento della nostra regione.

In Calabria credo si possa sperimentare il concetto di agorà su cui tanto sta lavorando Enrico Letta, saremo una grande casa del centrosinistra che discute e si confronta, pur senza portare la stessa etichetta. Si può fare, “diamoci del tu” al di là dei gruppi di appartenenza.

*Consigliera regionale, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE