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Giovanni Minoli e Jole Santelli

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«Caro Vicepresidente, in questi giorni ho provato insistentemente a cercarla ma sono consapevole che la situazione della Regione è complicata e il Covid detta i tempi della vita di ognuno e la cosa non è potuta capitare».

Comincia così la lettera, data 5 novembre, che Giovanni Minoli, commissario incaricato dalla compianta presidente Jole Santelli di guidare la Calabria Film Commission con l’ambizioso obiettivo di realizzare il sogno della presidente di creare in Calabria una vera e propria “fabbrica” del cinema, ha inviato al presidente facente funzione della Regione Calabria, Nino Spirlì.

Una lettera che, però, va ben oltre la semplice richiesta di un incontro perché Giovanni Minoli va dritto al punto e annuncia il proprio addio.

«In due parole – scrive Minoli – le avrei voluto dire che, come forse sa, ho accettato, gratuitamente, dopo molte insistenze di Jole di fare il Commissario Straordinario perché lei voleva realizzare con me in Calabria quello che ho fatto in Campania con “Un posto al sole”. Cioè una fabbrica per la lunga serialità che si unisse alle docufiction, ai documentari e al cinema. Per questo lo strumento era il nuovo Statuto che nelle sue intenzioni era la premessa alla mia nomina futura a Presidente per i cinque anni successivi».

Ma la morte improvvisa della presidente ha bloccato tutto: «Purtroppo con la sua morte tutto è cambiato. Ho assicurato la continuità artistica tradizionale con nomine professionali di alto livello, nomine fatte scegliendo calabresi illustri e competenti. Credo, però, che per correttezza, fatto l’essenziale, io debba rimettere il mio mandato in modo che il nuovo presidente quando sarà eletto possa liberamente scegliere senza sentirsi vincolato alle scelte fatte da Jole».

Detto ciò, Minoli ha aggiunto di aver «chiesto una “due diligence” (una raccolta di informazioni di varia natura sull’azienda, ndr) sul passato per essere certo, come credo, che tutto il lavoro fatto sia stato chiaro e trasparente e, quindi, si possa agire speditamente».

Per poi concludere: «A me non resta che restituire il mandato, come ho detto, da subito in modo che il Direttore amministrativo che sarà scelto possa svolgere in tranquillità il suo lavoro in attesa che il nuovo Presidente della Regione nomini liberamente chi ritiene necessario. Se le avessi parlato le avrei detto questo con la stima e simpatia che ha suscitato in me, nel nostro breve incontro in occasione della conferenza stampa nel corso della quale con Jole abbiamo tracciato il nostro progetto. Auguri per la gestione di questo periodo difficile che le tocca – conclude Minoli – e che è oggi la sua croce».

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