Pasquale Tridico
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Per ora i papabili sfidanti di Occhiuto, alle prossime regionali in Calabria, sono tre sindaci del centrosinistra
IL suo nome compare tra i papabili candidati del centrosinistra alla presidenza della Regione nel 2026. Lui, l’europarlamentare Pasquale Tridico, smentisce. «Darò il mio contributo anche in questa battaglia ma non da candidato, dovendo e volendo rispettare il mandato attuale, che mi hanno assegnato 120mila elettori, non soltanto calabresi», risponde a Ugo Floro, che lo ha sentito nel corso della trasmissione “Floro in tanti minuti”, in onda su Radio Crt.
REGIONALI IN CALABRIA, IL NOME DI TRIDICO CHE SMENTISCE
Lui si dice fuori dai giochi per la corsa alla presidenza, ma sottolinea che il Movimento 5 Stelle dovrà avere un peso importante nella scelta del candidato. Il Movimento, per dirla con Conte, non sarà mai junior partner del Pd. Soprattutto in Calabria, sembra quasi aggiungere l’analisi di Tridico, visto che i numeri parlano chiaro. «La battaglia per le prossime elezioni regionali in Calabria deve partire dal Movimento Cinque Stelle, che nella regione è stato il primo partito dell’opposizione alle ultime Europee dello scorso giugno. Dobbiamo aggregare le altre forze politiche in coalizione, cercando di convergere attorno a un programma comune. Questo è possibile, però è imprescindibile che il Movimento Cinque Stelle abbia una voce forte nella determinazione della candidatura alla presidenza» dice in radio Tridico, presidente della Commissione per le questioni fiscali e capo della delegazione parlamentare M5S in seno al Parlamento europeo.
IL M5S NON FARÀ DA COMPRIMARIO ALLE PROSSIME REGIONALI
Tridico parla anche della coalizione e della necessità di scongiurareI un bis del 2021, quando il centrosinistra arrivò diviso. «Alle ultime elezioni regionali – ricorda – i progressisti erano divisi, c’era una compagine attorno a De Magistris, che fece un buon risultato. Poi c’era il Pd con il Movimento Cinque Stelle. Le divisioni in questo campo sono dannose, non consentono di raccogliere il voto degli indecisi, non permettono di fermare l’astensionismo. Bisogna presentare una candidatura qualificata, condivisa, unica».
Che il M5S alle prossime regionali non voglia fare il comprimario lo aveva fatto intendere anche la coordinatrice regionale del Movimento, la deputata Anna Laura Orrico. «Tempi maturi per un nostro candidato alla guida della coalizione per le Regionali? Perché no. Di certo non ci faremo trovare impreparati, quando arriverà il momento delle candidature» aveva risposto, dopo le Europee, al Quotidiano. Nessun indizio sul nome, né possibile identikit. Chissà però che nel non detto di Tridico non si possa leggere il nome di Vittoria Baldino, deputata del M5S, molto vicina sia a Tridico che a Conte.
REGIONALI CALABRIA, TRE I NOMI CHE IMPAZZANO NEL FANTACANDIDATURE
Per ora, e al netto delle proposte pentastellate, i nomi che impazzano nel fantacandidature, sono in prevalenza tre. E corrispondono ad altrettanti sindaci di centrosinistra di città calabresi. È il caso di Franz Caruso, sindaco di Cosenza, che concluderà il suo (primo) mandato nella primavera del 2027. Il suo nome, tra i consiglieri di Palazzo dei Bruzi, circola con insistenza. C’è poi quello di un altro collega, anche lui vicino al termine del mandato: Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria. «Sono a disposizione del mio partito» ha detto nei giorni scorsi, in un’intervista a Lacnews24. Puntare, in ogni caso, su un sindaco – quasi ormai una tendenza delle ultime tornate regionali nel Paese – sarebbe, ha detto sempre Falcomatà, il metodo di scelta più adatto. O almeno quello – aggiungiamo noi – che potrebbe evitare al centrosinistra il solito psicodramma da candidature.
E forse non è un caso che anche il terzo nome del totocandidature sia quello di un sindaco, Flavio Stasi da Corigliano Rossano. «Faccio il sindaco e continuerò a fare il sindaco» ci ha risposto in un’intervista dopo la rielezione, al termine di una campagna elettorale che aveva visto Occhiuto scendere in campo in prima persona contro di lui, a sostegno dell’azzurra Straface. Quel comizio e lo scontro sul caso Baker Hughes hanno contribuito ad alimentare la suggestione di una sfida Occhiuto-Stasi nel 2026. Più sibilline poi sono suonate dichiarazioni più recenti dello stesso Stasi, all’indomani dell’annuncio della ricandidatura di Occhiuto. «Una cosa è sicura, nella prossima partita politica regionale darò il mio contributo, non me ne starò certo a guardare, qui abbiamo una classe dirigente che non ha nessun timore reverenziale e non si è mai inginocchiata ai governi regionali» ha detto Stasi ai microfoni di Radio Crt un paio di mesi fa.
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