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COSENZA – La presidente dell’Anci Calabria Rosaria Succurro mobilita i sindaci e alza le barricate contro l’autonomia differenziata. «Con l’iniziativa pubblica “No alla divisione dell’Italia”, promossa dall’Anci Calabria, da sindaci dei Comuni calabresi esprimiamo il nostro dissenso convinto rispetto al disegno di legge in corso sull’autonomia differenziata», afferma Succurro. La manifestazione è prevista per il prossimo martedì 13 febbraio. Alle ore 10 del mattino, sarà al sit-in davanti alla Prefettura di Cosenza, mentre ogni altro sindaco della Calabria manifesterà innanzi alla Prefettura competente per il proprio Comune. Una presa di posizione importante che non è di certo passata inosservata. Il ruolo istituzionale ammortizza solo in parte la decisione della Succurro. Quest’ultima, che non è mai stata tenera riguardo agli effetti del Ddl Calderoli, è un’esponente di spicco di Forza Italia (in pole per una candidatura alle prossime elezioni europee) ma non esita a mostrare il pollice verso nei confronti della paventata riforma.
«Il punto è chiaro: non siamo affatto disposti ad accettare questo provvedimento ingiusto, irragionevole e gravato da evidenti incertezze, che – scandisce Succurro – creerebbe una frattura insanabile tra il Nord e il Sud, aumenterebbe le diseguaglianze già esistenti tra le due aree, impoverirebbe il Mezzogiorno e ridurrebbe in misura irrecuperabile i diritti dei cittadini meridionali, a partire da quello alla salute e all’istruzione».
«Dall’esame dello stesso disegno di legge, sono emerse – spiega Succurro – criticità pesantissime, intanto la mancata definizione dei Lep, che per la Calabria valgono otto miliardi di euro, le quali rendono l’articolato una trappola e davanti a cui non possiamo voltarci dall’altra parte». «Dalla Calabria – conclude Succurro – si alza il grido dei sindaci per tutelare l’eguaglianza dei cittadini e l’unità del Paese».
Da Forza Italia non sono giunte reazioni ufficiali nei confronti di Succurro che ricopre, lo ricordiamo, la carica di sindaco di San Giovanni in Fiore e di presidente della Provincia di Cosenza. Una voce fuori dal coro destinata però a farsi sentire nel centrodestra calabrese e che crea in quest’ultimo un certo imbarazzo. Il niet di Succurro all’autonomia differenziata non è stato per nulla digerito dalla deputata leghista Simona Loizzo che tuona contro l’alleata. «La politica decade per la qualità scadente delle argomentazioni di chi occupa ruoli istituzionali che non è in grado di governare. Rosaria Succurro, presidente regionale Anci, ignorando le tesi del suo partito che ha approvato il Decreto Calderoli (è un disegno di legge, ndr) annuncia una manifestazione dei sindaci per il 13 febbraio e boccia senza appello una misura cardine del nostro governo affermando che si tratta di un “provvedimento ingiusto, non ci sono garanzie per i cittadini e nessuno ha mai ascoltato i Municipi”». afferma Loizzo .
«Succurro sembra non conoscere gli atti e neanche il dibattito in corso. Forse non ha letto la risposta del presidente Occhiuto a De Luca? Il Sud ha bisogno di protagonismo, non è tempo di Masanielli con la gonna e di “muine” neoborboniche. Alla donna di San Giovanni in Fiore che si adopera per cittadinanze onorarie a Sinner consiglio di dedicarsi a commentare il tennis. Almeno eviteremo di ascoltare castronerie allo stato brado», la conclusione tranchant della leghista.
Anche nel centrosinistra si guarda con attenzione allo strappo del presidente Anci sul ddl Calderoli. «Lo scontro di basso profilo tra Succurro, presidente Anci e esponente di Forza Italia, e la deputata leghista Loizzo sull’autonomia differenziata regala un’altra deprecabile fotografia dell’attuale maggioranza di governo che, purtroppo, guida la Calabria e l’Italia», afferma il gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale. «E’ opportuno adesso che il centrodestra – concludono i dem – si chiarisca le idee sull’autonomia differenziata e assuma l’unica posizione possibile e cioè quella contraria e a difesa della Comunità dei calabresi che dovrebbero rappresentare dopo avere vinto le elezioni. Così come è fondamentale che Occhiuto adesso si esponga e dica da che parte sta: se con la sua collega di partito Succurro o con la leghista Loizzo».
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