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Il Consiglio regionale della Calabria, dopo le polemiche degli scorsi giorni, trova la quadra e approva la legge sulle sale slot

DOPO un tentativo fallito, per mancanza dei numeri, e un rinvio, il Consiglio regionale ha approvato – nella seduta di oggi (22 dicembre) – la legge che norma le sale slot e i centri per il gioco d’azzardo. Una disciplina che interviene in modifica all’articolo 16 della legge 9 del 2018 e ha scatenato nei giorni scorsi proteste dell’opposizione, dei vescovi, delle associazioni.

La discussione in aula è stata meno accesa della precedente, quando cadde il numero legale, ma i toni si sono comunque scaldati. La legge è passata con i voti della maggioranza. Contrarie le minoranze.

SALE SLOT, COSA CAMBIA IN CALABRIA

Il nuovo testo, riveduto e corretto, ha cercato di porre rimedio ai punti che, in prima stesura, erano parsi più controversi. Viene confermato il ‘distanziometro’, per come previsto dalla norma del 2018. Sale slot e centri scommesse non possono sorgere a meno di 300 metri dai luoghi sensibili (come le scuole) nei comuni con popolazione al di sotto dei 5mila abitanti e a meno di 500 metri nei comuni con più di 5mila residenti. La prescrizione però non sarà retroattiva. Secondo la legge del 2018 tutte le sale slot esistenti alla data di entrata in vigore della legge si sarebbero dovute adeguare al ‘distanziometro’ entro il 31 dicembre del 2022.

La nuova legge approvata, invece, ne restringe l’applicazione alle concessioni rilasciate dopo il 3 maggio 2018.

Si interviene poi sugli orari di esercizio. La legge del 2018 aveva stabilito un limite orario massimo di 8 ore di apertura con chiusura non oltre le 22. Partendo da queste due prescrizioni, toccava poi ai Comuni fissare gli orari di esercizio nel proprio territorio. Il primo tentativo di modifica cancellava ogni indicazione di partenza e affidava tutta la competenza ai sindaci. In risposta alle tante critiche, questa parte è stata modificata. Due volte.

LE DUE DIVERSE MODIFICHE PRIMA DELL’APPROVAZIONE

La prima in commissione Affari istituzionali, dove la proposta è passata martedì scorso dopo il dietrofront in Consiglio regionale. In commissione è stato licenziato l’emendamento Gelardi che ha previsto la chiusura delle sale da gioco tra mezzanotte e le 9 del mattino. In totale, quindi, si autorizzavano 15 ore di apertura, rispetto alle 8 di partenza. Una modifica, però, che non ha smorzato le polemiche. Oggi in Consiglio è stato approvato un nuovo emendamento, firmato da Giuseppe Graziano e Michele Comito e presentato in discussione, che ha previsto la chiusura anche dalle 12 e 30 alle 14 e 30. Si tratta, ha spiegato il presidente Mancuso, delle fasce orarie in cui i giovani frequentano di più le sale slot. In totale quindi l’apertura massima consentita è di 13 ore.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE PRIMA DELL’APPROVAZIONE

Contraria l’opposizione. «Si perde l’occasione di proteggere la popolazione calabrese dalla ludopatia e si tutelano gli interessi di una lobby economica» ha detto Amalia Bruni, contestando sia la sanatoria sul distanziometro, quanto l’aumento delle ore di apertura da 8 a 13. «Legiferate per allargare le maglie di questo fenomeno» ha aggiunto Raffaele Mammoliti del Pd. Davide Tavernise del Movimento 5 Stelle ha motivato il suo non voto con l’ostracismo, ha detto, della maggioranza nei suoi confronti.

«Avevo presentato prima io di Gelardi un emendamento che prescriveva la chiusura notturna delle sale (da mezzanotte alle 8, nda), ma è stato bocciato, solo perché c’era il mio nome – ha detto, innescando botta e risposta con i banchi della maggioranza –. Quando questa maggioranza inizierà ad apprezzare le mie qualità politiche, io sarò pronto a votare ogni proposta di legge che avanzerà la maggioranza nell’interesse dei calabresi. Stimo Occhiuto, il miglior presidente che la Calabria potesse avere, ma la sua maggioranza dovrebbe essere più accorta su temi sensibili». In dichiarazione di voto ha aggiornato il tiro: «È il miglior presidente in questo contesto storico e politico, non in assoluto».  Il suo no, ha detto, «è motivato dal metodo, perché ci sono emendamenti spuntati in discussione».

La maggioranza, a partire dal presidente Filippo Mancuso, ha difeso il testo, «più restrittivo della disciplina introdotta da tante altre regioni, a partire da quelle governate dal centrosinistra». Giuseppe Graziano (Udc) ha rimarcato che la norma interviene «dopo cinque anni di deregulation e di continue proroghe all’entrata in vigore della legge del 2018. Ma nessuno in questi anni si era scandalizzato».

SALE SLOT IN CALABRIA, ROBERTO OCCHIUTO: «UNA LEGGE ALL’AVANGUARDIA»

È intervenuto anche il presidente Roberto Occhiuto, probabilmente per sgombrare il campo da voci e rumors che descrivevano un braccio di ferro, su questa proposta, con la maggioranza. «In aula è arrivata una proposta all’avanguardia, più restrittiva rispetto alle leggi di altre regioni. E riconosco il merito dell’opposizione, che facendo mancare il numero legale nella prima discussione in aula sul testo, ha consentito di approfondire e migliorare la legge – ha detto – Ma all’opposizione chiedo di rispettare questa maggioranza, perché chi ha governato per anni, lasciando la regione nelle condizioni in cui l’abbiamo trovata, non può dare patenti di moralità. La mia è una maggioranza di galantuomini che vuole bene alla Calabria».

Il resoconto completo della seduta del Consiglio regionale sull’edizione cartacea del Quotidiano in edicola domani o acquistabile on line

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