X
<
>

Una slot machine

Share
4 minuti per la lettura

Anche la Lega, con Simona Loizzo, si mette di traverso alla proposta di legge regionale sulla ludopatia che la maggioranza dovrebbe portare in aula lunedì dopo il flop dell’ultimo Consiglio

REGGIO CALABRIA – Vescovi contro la modifica della legge regionale in Calabria sulla ludopatia. “La lotta al gioco d’azzardo e alla ludopatia non è un gioco e non può essere un azzardo”, sostiene in una lunga nota la Conferenza episcopale calabra in relazione alla nuova proposta di legge regionale depositata dalla maggioranza di centrodestra e inserita nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, convocato il 12 dicembre.

«Oggi questa lotta – si legge nel comunicato stampa dei vescovi – combattuta quotidianamente dalle istituzioni e a cui la Chiesa non si è mai sottratta rischia di subire una battuta d’arresto».

La Conferenza episcopale calabra, inoltre, afferma che «lascia interdetti l’eventualità da parte del Consiglio regionale della Calabria di modificare la legge riguardante la lotta all’usura e al gioco d’azzardo andando ad intervenire sulla normativa relativa agli “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza”, oggetto di trattazione il prossimo 12 dicembre a Palazzo Campanella, sede della massima assemblea elettiva calabrese».

I vescovi calabresi: «Scelta sconsiderata e incomprensibile»

«La modifica – sostengono i vescovi – va di fatto a scaricare forti responsabilità generali sui sindaci e pesanti conseguenze sulla popolazione, vanificando ogni tentativo di prevenzione del fenomeno della ludopatia. L’affidamento ad ogni singolo sindaco e Comune delle decisioni in merito alle modalità di autorizzazione degli orari di apertura, uniformando inoltre al ribasso il distanziamento tra le sale slot e i luoghi sensibili – sottolinea ancora il documento- è una scelta sconsiderata, rispetto alla quale le motivazioni restano incomprensibili».

«Perché scaricare sui Sindaci, già oberati di tante responsabilità- chiede la Conferenza episcopale regionale – rendendoli passibili di ulteriori pressioni, questa problematica così complessa? Un contesto al quale la criminalità organizzata guarda con attenzione per interessi economici, al fine di sfruttare la fragilità di chi vive una condizione di debolezza e dipendenza patologica».

Per i vescovi calabresi, «di fronte a questa iniziativa, di fatto dannosa per il tessuto sociale, la Conferenza episcopale vuole denunciare con forza la pericolosità di tali paventate scelte. È davvero questo il regalo di Natale che si vuole fare ai cittadini calabresi – concludono i vescovi – alle loro famiglie, alle comunità di una regione che lotta ogni giorno per la legalità e contro l’oppressione della criminalità organizzata? Allentare il controllo sul gioco d’azzardo significa indebolire la legalità e sfavorire la giustizia e la giustizia sociale in particolare».

Anche Libera Calabria contro la proposta di legge sulla ludopatia

«La rete regionale di Libera Calabria, in merito alla proposta di legge regionale n. 107/2022 in materia di gioco d’azzardo, in discussione al Consiglio Regionale della Calabria, è seriamente preoccupata in quanto la stessa prevede la riduzione della distanza di sicurezza delle nuove installazioni dai luoghi sensibili e l’eliminazione delle limitazioni orarie all’apertura delle sale da gioco».

Lo si legge in un comunicato diffuso da Libera Calabria.

«L’approvazione di tale proposta, infatti, non terrebbe assolutamente conto degli effetti reali che l’espansione del gioco d’azzardo, già ampiamente diffuso nella nostra regione, avrebbe in un contesto regionale dalle tante difficoltà economiche e con un’elevata densità criminale. I numeri calabresi relativi alla diffusione ed alle giocate presso le slot machine e videolottery meriterebbero, al contrario, misure più stringenti e restrittive, in linea con i regolamenti e le ordinanze adottate da diversi comuni sul territorio nazionale, perché, come più volte sottolineato dalla Direzione Nazionale Antimafia, questo è un settore dove le mafie hanno effettuato ingenti investimenti anche con riferimento ai giochi legali.

Un fenomeno che deve mettere in apprensione non solo per gli interessi della criminalità organizzata, la quale trae profitti dalla manomissione delle macchinette e dall’uso di queste per riciclare denaro, ma anche per le conseguenze dalla dipendenza del gioco d’azzardo che compromette la salute psichica e fisica delle persone colpite, ed in alcuni casi può determinare l’impoverimento dei malati patologici e delle loro famiglie con il rischio di divenire vittime di usura ed estorsioni».

Pertanto Libera Calabria «si appella direttamente al Presidente Occhiuto affinché si proceda al ritiro di tale proposta e venga dato un segnale forte nel contrasto al gioco d’azzardo e ai profitti che la criminalità organizzata trae da esso».

Sale slot, la lega si mette di traverso

«Non sarò presente il 12 dicembre in Consiglio regionale perché impegnata in Parlamento ma chiedo ai miei colleghi di ritirare la proposta di legge sulle sale da gioco».

Lo afferma Simona Loizzo deputato della Lega e capogruppo del partito in Consiglio regionale. «Ho registrato – aggiunge Loizzo – gli interventi delle comunità dì recupero, dei medici, dei sacerdoti che contrastano la ludopatia. La proposta di legge aveva altre intenzioni ed è vero che molte persone giocano online ma penso che l’intelligenza di un politico sia quella di recepire istanze e critiche del territorio».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE