Franco Iacucci
2 minuti per la letturaCATANZARO – Il vice presidente del Consiglio regionale, Franco Iacucci, è rimasto infastidito al solo pensiero che qualcuno abbia potuto pensare che sé medesimo sia stato il votante del presidente Filippo Mancuso durante l’elezione dell’ufficio di presidenza dell’assemblea di lunedì 8 novembre.
L’interessato annota: «Ci tengo a ribadire che non ho offerto alcun “sostegno”, né ho pensato di fare accordi politici con l’opposizione. Questi “giochetti” non mi appartengono e chi conosce la mia storia politica sa bene che non sono mai sceso, e né mai scenderò, a patti di potere. Da sempre sono legato al mio partito, con orgoglio ho scelto il Partito Democratico. La mia storia politica parla da sola: la mia casacca è da sempre la stessa. Ho votato scheda bianca per come nel Gruppo Pd e 5Stelle era stato deciso e, per quanto mi riguarda, non c’è stato alcun inciucio. In Consiglio bisognerà essere vigili, faremo una opposizione costruttiva. E agli scontri ho sempre preferito il dialogo, per questo immagino quest’Aula come un luogo di dibattito e non di litigio».
Annotato il chiarimento, resta da dire che l’azione temeraria dello “sconosciuto” si ritorcerà contro.
Nel frattempo prosegue il tesseramento online del Pd calabrese che si concluderà a fine mese. A oggi sarebbe stato raggiunto il traguardo di 2.500 iscrizioni. Il meccanismo di adesione è molto rigido, garantista.
Per esempio, con una carta di credito si possono fare massimo tre tessere. Le quote spettanti ai singoli circoli sono legate ai voti conquistati alle ultime europee e alle ultime regionali, che si sommano e si dividono per due, cogliendo il dieci per cento delle adesioni. Martedì prossimo il comitato del tesseramento farà il punto della situazione che, però, già registra una accelerazione.
Qualcuno nutre dei dubbi perché si possa tenere veramente il congresso regionale. Questa perplessità nasce dal fatto che ancora non è stato varato il regolamento congressuale.
Comunque, il segretario Enrico Letta ha così commentato il senso di questo passaggio: «Il tesseramento di quest’anno deve essere un momento per ricucire i rapporti che abbiamo lasciato sfilacciare, non soltanto al nostro interno, ma anche con la società. Solo aprendoci, e accogliendo finalmente le energie di quanti condividono i nostri valori e vogliono impegnarsi con noi, costruiremo il partito dell’intelligenza collettiva e contribuiremo a risollevare l’Italia nel difficile passaggio d’epoca che stiamo vivendo. Abbiamo un’occasione che mai è capitata e che forse mai ricapiterà alle nostre generazioni. È una chiamata alla responsabilità che investe tutti noi».
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