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LE firme presentate da Franco Corbelli iscrivono il movimento Diritti Civili alle primarie istituzionali per la scelta del candidato presidente della Regione e fanno scattare la trappola delle date elettorali. Impossibile, a questo punto, che la Calabria vada al voto a ottobre, come indicato dalla vicepresidente facente funzioni della giunta regionale, Antonella Stasi e come chiesto con una lettera dai segretari dei partiti del centrosinistra.
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L’unico modo per rispettare la scadenza del 12 ottobre, auspicata anche dal premier Matteo Renzi nel corso della sua recente visita a Reggio Calabria (LEGGI), era rinunciare alle primarie istituzionali fissate con un decreto della giunta per il 21 settembre. Ma adesso, con l’iscrizione delle candidature del movimento Diritti Civili, questo scenario tramonta definitivamente.
Contattato telefonicamente dall’Agi, Corbelli ha parlato di «una giornata molto bella per la democrazia e per la Calabria, visto che si consente ai cittadini la possibilità di scegliere il presidente della Regione». I tre candidati alla presidenza, per il movimento, sono lo stesso Corbelli, l’ex sottosegretario all’Ambiente Elio Belcastro e la giovane laureata cosentina Antonietta Perri. Corbelli ha ringraziato «gli oltre 3.000 cittadini calabresi, elettori ed elettrici, che hanno sottoscritto la lista Diritti Civili a sostegno della democrazia, della legalità e del risetto delle regole».
L’INCASTRO DELLE LEGGI E DELLE DATE – Ora, però, si deve tornare a sfogliare il calendario. La legge prevede infatti che tra le primarie istituzionali e il voto regionale devono passare 35 giorni. E in ogni caso tra la presentazione delle candidature e la data delle elezioni non potrebbero comunque trascorrere meno di trenta giorni. Un arco di tempo che non permetterebbe di andare alle urne prima di domenica 26 ottobre.
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Ma c’è anche l’altro aspetto che aveva ricordato il presidente del Consiglio regionale Talarico, per avere a Palazzo Campanella un’assemblea che, come prevede la nuova formula, sia composta da 30 elementi invece dei 50 attuali, le elezioni non possono essere indette prima del 9 settembre, dato che il testo, modificato in seconda lettura nella seduta di Consiglio del 3 giugno 2014, è stato pubblicato sul Burc in data 9 giugno 2014 e secondo la norma per diventare esecutivo devono trascorrere 90 giorni. E dal decreto, poi devono passare 45 giorni.
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FACCIA A FACCIA MAGORNO-OLIVERIO – C’è poi da rivedere la strategia, che proprio in queste ore sembrava che in casa Pd potesse cambiare con la possibilità di cancellare le primarie, facendo riapparire l’ipotesi di un “papa nero”. A Lamezia Magorno aveva convocato Gianluca Callipo, Mario Oliverio e Gianni Speranza, i 3 candidati alle primarie di centrosinistra. Alla fine l’incontro si è risolto in un lungo faccia a faccia tra il segretario regionale e l’ex presidente della Provincia di Cosenza perché Callipo era impegnato con il sottosegretario alla pubblica istruzione e Speranza ha declinato l’invito rispondendo con una lettera nella quale, tra l’altro, è scritto: «Non si capisce cosa possano fare i candidati, se non continuare a lavorare sulle primarie con la speranza di non vivere una situazione surreale e finta. Sono troppi gli indizi, al di là delle smentite a parole, e i fatti che segnalano manovre trasformistiche con personaggi del centrodestra». I Comitati Oliverio Presidente in una nota hanno evidenziato che «le primarie istituzionale si devono svolgere, quindi occorre andare subito al voto».
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