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CHIUSI i seggi, è iniziato il lungo scrutinio. Ma in Calabria il primo dato di rilievo è legato all’affluenza: è stato un flop per le Europee, che hanno visto votare appena il 47,34% degli aventi diritto, contro una media nazionale del 64,76%. Meglio le Comunali, per le quali ha votato il 59,58% degli elettori. E ora spazio agli scrutatori: si parte dalle schede per Bruxelles, poi, dalle 14, si apriranno le urne per gli enti locali e il Quotidiano seguirà in diretta l’evoluzione dando i nomi dei sindaci appena eletti.

Ci sono già, però, due sindaci eletti nel Crotonese e nel Vibonese: a Verzino c’era una sola lista ed è bastato raggiungere il quorum del 50% dei votanti per confermare l’uscente Franco Parise, del Pd; situazione simile a Briatico dove fa festa Andrea Niglia.

Le urne sono rimaste aperte dalle 7 alle 23 per l’election day che ha messo insieme il voto per il rinnovo del Parlamento europeo e quello per eleggere i sindaci e i consigli comunali di 149 comuni pari al 36,4 per cento degli enti locali calabresi. Tra i comuni chiamati alle urne ce ne sono due con popolazione superiore a 15 mila abitanti: si tratta di Rende e Montalto Uffugo, nel cosentino, unici territori che potrebbero essere soggetti ad un eventuale turno di ballottaggio domenica 8 giugno. 

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In provincia di Cosenza alle urne anche in altri 71 centri più piccoli, 26 i Comuni in cui si vota sono in provincia di Reggio, 23 nel catanzarese, 15 nel vibonese e 12 nel crotonese. Tra i centri importanti del Catanzarese spiccano Soverato, Sellia Marina e Botricello; nel Crotonese c’è Melissa; nel Cosentino si vota ad Amantea, Belvedere Marittimo e Mendicino; nel Vibonese a Mileto e Tropea e nel Reggino risultano Cittanova e Roccella Jonica.

IN CODA ALL’ITALIA – Il dato sull’affluenza calabrese per le Europee è migliore solo di quello sardo (38,88%). E anche quello complessivo delle Comunali in Calabria è uno dei dati più bassi d’Italia, dove la media è attorno al 77%.

Alle 19 in Calabria aveva votato per le comunali nemmeno la metà degli aventi diritto: ci si è fermati al 49,99% e la forbice rispetto alla media nazionale, che si ferma a 4 punti percentuali. Tracollo invece per le Europee: alle urne appena il 31,86%. Sintomatico il dato disgiunto della provincia di Crotone, dove per le Europee alle 19 aveva votato il 29,9% e per le Comunali il 47,7%. La media più alta delle comunali è nel Catanzarese: 53,88%, segue il Cosentino: 50,62. Record negativo la provincia di Reggio: 45,57%.

Alle 12 in Calabria aveva votato il 18,78% degli aventi diritto, quasi 4 punti percentuali sotto alla media italiana che è pari al 22,27%. Piuttosto omogeneo il dato sull’affluenza tra le 5 province. Il picco relativo è nel Cosentino dove si sfiora il 20%. Si scende invece al 16,25% nel Reggino, mentre le altre 3 province tra il 16,90% di Vibo, il 18,12% del Crotonese e il 18,78% di Catanzaro. A Rende ha votato il 20,26% degli aventi diritto, a Montalto Uffugo il 19,27

POLEMICHE AI SEGGI A RENDE – Un curioso caso si è registrato proprio a Rende, dove un seggio è rimasto chiuso per 3 ore dopo che il presidente ha avvertito un malore e la sua vice, a distanza di poco, è finita anche lei all’ospedale (LEGGI). Sempre a Rende ieri sono stati istituiti i seggi e sono partite le prime polemiche. Un rappresentante di lista di uno dei sei candidati a sindaco ha denunciato al Commissario Prefettizio, alla Prefettura e al comando provinciale dei Carabinieri irregolarità nella composizione dei seggi. Nell’esposto si denuncia che, a seguito della rinuncia di alcuni presidenti di seggio nominati dalla Corte d’Appello di Catanzaro, sembra che la sostituzione sia avvenuta in difformità alle disposizioni di legge. Il problema pare sia stata la mancata iscrizione di alcuni sostituti nell’apposito elenco. Altra contestazione parla di probabili omissioni consistenti nella omessa conta di tutte le schede recapitate al seggio, circostanza contestata dai rappresentanti di lista, ma pare non verbalizzata dai Presidenti di seggio.

 

DENUNCIA A UMBRIATICO – A Umbriatico, invece, la contesa è finita con una denuncia da parte della sfidante Edda Vaccaro al sindaco uscente, Abenante, ricandidatosi. La Vaccaro accusa il competitor di non averle consentito di fare l’ultimo comizio elettorale. Abenante era stato il primo a prenotarsi, però la lista che appoggia la sfidante sostiene che tutto doveva essere deciso tramite sorteggio. Da ciò la denuncia presentata ai carabinieri.

 

OTTO I COMUNI SCIOLTI PER MAFIA – Per otto delle comunità al voto, si tratta di rinnovare amministrazioni che escono dall’esperienza del commissariamento in seguito allo scioglimento del civico consesso per infiltrazioni mafiose: si tratta di Sant’Ilario dello Jonio, Platì, Careri, Bova Marina e Bagaladi, nel reggino, e di Mongiana, Mileto e Briatico, nel vibonese.

I DUE PAESI CHE NON VOTANO – Niente voto, invece, a San Lorenzo e Samo: il primo sciolto dopo le dimissioni del sindaco Pasquale Sapone e l’altro per infiltrazioni mafiose. In entrambi i casi non sono state presentate candidature e quindi il prefetto ha dovuto nominare un nuovo commissario. San Lorenzo dovrebbe ritornare alle urne nella primavera del 2015, mentre per Samo la tornata elettorale potrebbe essere anticipata a novembre.

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