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COSENZA – A causa dei debiti la compagnia Edison lascia al buio il Comune di Cosenza e all’interno di Palazzo dei Bruzi è scontro sulle responsabilità tra maggiornaza e opposizione.
Dopo il taglio della fornitura elettrica sono rimasti senza energia lo stadio San Vito, il campo scuola, il canile comunale di Donnici, il centro anziani di via Popilia. Spento anche l’ex bocciodromo. E ancor più grave è il distacco di energia elettrica all’impianto di videosorveglianza. A denunciare la vicenda è il vicecapogruppo del Pd in Consiglio comunale, Marco Ambrogio, che ieri ha fatto sapere di voler informare al più presto il prefetto Gianfranco Tomao perché oscurare le telecamere «mette a serio rischio la sicurezza dei cittadini».
LE BOLLETTE NON PAGATE – La società ha interrotto le forniture (e non si tratterebbe della prima volta, per Edison ma anche per altri soggetti erogatori) perché Palazzo dei Bruzi ha un discreto debito da onorare nei suoi confronti. In tutto 4 milioni 200 mila euro, accumulati a partire dal 2009 e in attesa di essere ripianati con il Piano di riequilibrio pluriennale. «Sul corrente abbiamo iniziato a saldare e a dare dei segnali. Resta un debito pregresso rispetto al quale, ad ogni modo, nel giro di un paio di giorni definiremo un piano di rientro con la società. Per cui credo che il problema si risolverà a breve», dice il vicesindaco, con delega al Bilancio Luciano Vigna.
L’ATTACCO DELL’OPPOSIZIONE – Marco Ambrogio, da parte sua, picchia duro. «È l’ennesima riprova di una cattiva gestione amministrativa che sta caratterizzando l’amministrazione Occhiuto che invece di suo continua, mistificando la realtà, a propagandare una buona gestione della cosa pubblica che veramente in pochi, soprattutto tra i fedelissimi, riescono a cogliere. Quello che invece è sotto gli occhi di tutti rappresenta una realtà assolutamente diversa, raffigurante una città che regredisce quotidianamente sotto ogni profilo a tal punto che nessuno istituto di credito ha inteso partecipare alla gara per la gestione della tesoreria comunale. L’auspicio migliore sarebbe che proprio il sindaco Occhiuto decidesse di mettere fine a questa disastrosa pagina politica, evitando che si continuino a registrare figure tali che declassano un capoluogo di provincia come Cosenza».
A RISCHIO LE TREDICESIME – Sempre nella giornata di ieri Marco Ambrogio era andato all’attacco del Comune, paventando il rischio che le tredicesime non venissero pagate. Palazzo dei Bruzi, come molti Comuni, è in affanno in questo Natale perché dal governo non è ancora arrivata il saldo (pari al 40% per circa) dei trasferimenti. Così, Ambrogio, sollecitato da molti dipendenti, ha presentato un’interrogazione al sindaco, chiedendo quanto sia fondato «il rischio di uno slittamento delle tredicesime mensilità, per mancanza di liquidità di cassa».
LOTTA PER EVITARE IL DISSESTO – Alle accuse di Ambrogio, il vicesindaco replica duro: «La parziale riduzione dell’energia da parte di Edison non è altro che la diretta conseguenza della pesante mole debitoria che la precedente giunta comunale ha lasciato in eredità alla città. Se la giunta Occhiuto – prosegue Vigna – non avesse approvato il Piano di riequilibrio pluriennale, chi oggi accusa questa amministrazione di sprechi sarebbe stato interdetto da cariche amministrative per i prossimi 10 anni in quanto nessuno deve dimenticare che, in base ai conti del 2010, il Comune di Cosenza era stato dichiarato in dissesto economico finanziario».
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