X
<
>

Share
2 minuti per la lettura
CATANZARO – Ferrovie dello Stato non ci sta, e alle continue dichiarazioni sui “tagli” dei treni in Calabria replica a “muso duro”, rispedendo al mittente ogni critica. Così, in una nota stampa, arriva una risposta pepata e diretta: “E’ la Regione a non avere le risorse per acquistare tutti i servizi richiesti nel contratto firmato con Trenitalia. Ed è sempre la Regione ad avere debiti, per circa 113 milioni di euro, nei confronti di Trenitalia”. Una replica provocata, come sostiene FS nella nota, dalle dichiarazioni del presidente della Commissione Bilancio della Regione, che nei giorni scorsi aveva criticato le Ferrovie per il taglio di ulteriori 14 treni regionali. Ma, secondo FS, lo avrebbe fatto “ignorando o fingendo di ignorare che è la Regione, nella sua veste di committente e finanziatore del servizio, a stabilire consistenza e caratteristiche dell’offerta regionale”.
Tutto questo, nel giorno in cui la stessa Regione Calabria, in una nota, aveva annunciato di impegnarsi “per assicurare i servizi ferroviari di Trenitalia per il 2013”. Ma dalla società hanno voluto puntualizzare la reale situazione, sottolineando anche la vicenda dei debiti. 
“Un ammontare – scrive infatti FS – che equivale ai corrispettivi di un anno e mezzo di servizi già effettuati, fatturati e ancora non pagati. Mentre Trenitalia ha proseguito, nonostante ciò e senza soluzioni di continuità, a far circolare i treni previsti nel contratto e a pagare i suoi fornitori e le sue maestranze. Anche per quanto concerne i treni a percorrenza nazionale – prosegue la nota delle Fs – una parte di quelli in circolazione sono inclusi nel perimetro dei Servizi Universali, ed è lo Stato, e non la società di trasporto di Fs Italiane, a deciderne numero e caratteristiche, fissandole in un Contratto di servizio e pagando i relativi corrispettivi. C’è piuttosto da far notare che mentre nessuna compagnia ferroviaria privata si è mai spinta a sud di Salerno, Trenitalia lo fa, ogni giorno, anche con treni ‘non contribuitì. Le sei corse quotidiane, 2 Frecciargento e 4 Frecciabianca, che collegano Roma e la Calabria non ricevono infatti alcun corrispettivo pubblico, sono effettuate per autonoma iniziativa d’impresa contando soltanto sui ricavi dei biglietti venduti”.  
Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE