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CATANZARO – Un nuovo ciclone giudiziario minaccia di abbattersi sulla Regione Calabria. Dopo il “caso Sarlo”, che ha trascinato l’intera giunta guidata da Giuseppe Scopelliti alla ribalta delle cronache giudiziarie di tutta Italia, questa volta a finire nel mirino del sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, sono tutte le nomine esterne deliberate dal governo regionale fin dall’insediamento. Il magistrato, infatti, ha già provveduto a spedire i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro negli uffici del Dipartimento regionale al personale per acquisire le pratiche relative alle nomine in questione, al fine di verificare se in tutti i casi presi in considerazione sia stata rispettata la normativa in materia. Nello specifico, si tratta di capire se la giunta prima di procedere con ciascuna delle nomine prese in esame abbia verificato la presenza di analoghe figure professionali in pianta organica, come prevede la legge. 

Così come avevano fatto con la dirigente generale del Dipartimento controlli, Alessandro Sarlo. Iter seguito, ma a discrezione, aveva in ogni caso sentenziato in queo caso il magistrato, dopo aver messo insieme tutte le tappe burocratiche che avevano protato alla nomina “incriminata”. Il 26 luglio, infatti, venne pubblicato sul sito della Regione l’avviso per il conferimento dei relativi incarichi dirigenziali con scadenza dopo soli 7 giorni; l’11 agosto seguì la famigerata riunione di Giunta, al termine della quale fu stabilito che nessuno dei candidati interni risultava idoneo all’incarico, per cui, al fine di coprire il buco in organico, il 16 agosto la Regione pubblicò un avviso con scadenza 10 giorni dopo. A distanza di cinque giorni arrivò la nomina di direttore generale esterno per Alessandra Sarlo.
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