2 minuti per la lettura
ROSSANO (CS) – «Non ho intenzione di dimettermi e ribadisco che né io come sindaco né gli amministratori comunali sono indagati in merito alla vicenda che ha portato all’arresto di 28 persone nel corso dell’operazione denominata Stop». Lo ha detto il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, incontrando i giornalisti in relazione all’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha portato all’arresto, tra gli altri, del consigliere comunali Ivan Nicoletti, del Pdl, posto ai domiciliari, e dimessosi alcuni giorni dopo. «Sono fiducioso nella magistratura – ha detto Antoniotti- e credo che nel più breve tempo possibile farà luce sui fatti accaduti, come mi auguro che l’ex consigliere comunale Ivan Nicoletti, ex visto che ha presentato le sue dimissioni, saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti». Antoniotti ha fatto sapere che le dimissioni del consigliere Nicoletti sono state presentate lo scorso 20 giugno e allo stesso tempo la Prefettura, proprio nei giorni scorsi, in via cautelare aveva invitato il primo cittadino a sospendere la carica di consigliere comunale allo stesso Nicoletti. Il Sindaco ha fatto sapere, inoltre, che lui e l’intera amministrazione comunale si costituiranno parte civile anche nel processo “Stop” come del resto «anni addietro – ha detto Antoniotti – mi sono costituito parte civile come assessore insieme all’intera amministrazione comunale in altri due procedimenti il Galassia e il Martello. Noi – ha concluso Antoniotti parlando della lotta alla criminalità organizzata – siamo quelli che abbiamo demolito le case abusive sul demanio ed io sono quello che nel 2011, anno del mio insediamento, ho riportato la legalità per ciò che riguarda la vendita ambulante. E questo i cittadini lo sanno. Sanno come governiamo questa città e sanno che la governiamo con coerenza e soprattutto con amore e a nessuno consentirò mai di infangare questa città nè questa amministrazione comunale che io rappresento».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA