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CATANZARO – Giuseppe Scopelliti e Domenico Tallini, rispettivamente presidente e assessore della Regione Calabria, saranno processati per abus d’ufficio. Lo ha deciso oggi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, rinviando a giudizio i due esponenti politici per la nomina a dirigente del Dipartimento controlli di Alessandra Sarlo. Il giudice Giovanna Mastroianni ha invece prosciolto il vice presidente dell’Ente, Antonella Stasi, “per non aver commesso il fatto”, come richiesto dall’avvocato Francesco Laratta.
Per Scopelliti e Tallini il processo avrà inizio il 4 novembre davanti al tribunale collegiale del capoluogo calabrese, dove saranno difesi rispettivamente dagli avvocati Francesco Scalzi e Enzo Ioppoli, il primo, e Aldo Labate il secondo, e dove sarà presente anche la parte offesa, Ligio Bulotta, costituitosi parte civile con l’avvocato Francesco Iacopino. Secondo a tesi della pubblica accusa, che ha chiesto il processo per gli imputati, sarebbe stata irregolare la nomina a dirigente della Sarlo, che giunse nell’agosto 2011 dopo che era “andato a vuoto” un avviso interno per l’individuazione di un candidato che avesse i requisiti per l’incarico nella nuova struttura Controlli.
Alessandra Sarlo, che nel 2010 è stata per un breve periodo commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, e che rispetto a tale nomina è indagata per corruzione, è la moglie del giudice Vincenzo Giglio, arrestato nell’ambito dell’inchiesta denominata “Infinito” e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano su presunti rapporti con la cosca Lampada operante nel capoluogo lombardo. Relativamente alla stessa indagine i pubblici ministeri titolari, Domenico Guarascio e Gerardo Dominijanni, avevano in precedenza chiesto e ottenuto l’archiviazione delle posizioni degli assessori regionali Francescantonio Stillitani, Giacomo Mancini, Giuseppe Gentile, Pietro Aiello, Antonio Caridi, Mario Caligiuri e Francesco Pugliano, nonchè della dirigente Rosalia Marasco.
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