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REGGIO CALABRIA – Zona economica speciale, abbreviazione Zes. Potrebbe passare da questa sigla il rilancio dell’area industriale di Gioia Tauro. Il governo regionale ne è convinto. Quella dell’istituzione di una Zona economica speciale a Gioia Tauro è una scommessa importante per la Calabria: una delle regioni dell’obiettivo convergenza che stenta a raccogliere dati confortanti sulla crescita e sull’occupazione. «La Zes – questo quanto sostiene la squadra di governo regionale – appare dunque la ricetta ideale per rilanciare gli investimenti esteri in Italia catalizzando l’interesse di grandi gruppi internazionali che oggi non sono in Italia creando dunque occupazione e sviluppo economico. La costituzione di una Zes a Gioia Tauro – si legge nella delibera di giunta – potrebbe garantire vantaggi economici, ma permetterebbe il consolidamento delle attività di trashipmente che rimangono il motore primario di tutto lo sviluppo dell’area». Ma cosa comporterà la Zes? Intanto la Regione ha previsto la creazione di un soggetto giuridico di capitale misto pubblico – privato che dovrà amministrare la Zes: un’operazione da circa 160 milioni di euro. La Regione, poi, spera di riuscire ad ottenere il via libera del Governo entro il 2013 e, dall’anno prossimo, dare l’occasione alle imprese che vorranno investire a Gioia Tauro di poter godere di tutti i benefici che la creazione della Zona economica speciale si porta dietro. Le nuove imprese che avviano una nuova attività economica nella Zes, infatti, potranno fruire di diverse agevolazioni, nei limiti delle risorse stabilite. Ma in cosa consistono questi benefici? Presto detto. E’ previsto, infatti, un regime fiscale molto facilitato, in particolare per le Piccole e medie imprese. Chi investirà nella Zes potrà usufruire dell’esenzione dalle imposte sui redditi (Ires) per i primi 8 periodi di imposta; esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per i primi 5 anni e dell’esenzione dall’Imu e dalla Tarsu per 5 anni. Senza contare, poi, la riduzione dell’Irap al 50% e l’annullamento del carico Iva sulle merci trattate. Anche il pagamento dei contributi sulle retribuzioni subiranno un taglio del 50%. Tanti benefit, quindi, ma la Regione per evitare il “mordi e fuggi” chiederà alle aziende di mantenere la loro attività per almeno 5 anni e di reclutare almeno il 90% della manovalanza in Calabria. 

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