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REGGIO CALABRIA – E’ il giorno del voto, a Palazzo Campanella, sulla riforma degli enti para e sub regionali. Il Consiglio regionale procede, quindi, sulla strada avviata nella seduta di ieri è che si concluderà con le seduta di venerdì dedicata all’Afor. Ecco la diretta degli avvenimenti:
L’APPROVAZIONE A MAGGIORANZA – Il Consiglio regionale ha approvato, con i voti della maggioranza di centrodestra, il progetto di legge di iniziativa della Giunta con cui si riformano enti, società, consorzi ed aziende partecipate dalla Regione. I consiglieri di Pd e Gruppo misto si sono astenuti.
DUE ENTI SALVATI IN EXTREMIS – Il colpo di scena è stato il salvataggio di due enti che evitano in extremis la scure. Concitazione in aula al momento di votare l’articolo 10, quello che prevede la soppressione della Fondazione Calabria Film Commision le cui funzioni e competenze passano all’istituenda Agenzia regionale per il marketing turistico e territoriale. Unico articolo della legge per cui è prevista la maggioranza qualificata dei due terzi. Su proposta di Demetrio Naccari (Pd) si procede per appello nominale e l’esito dice 24 sì, 15 no: l’articolo 10 non passa. La Film Commission per ora é salva e la nuova Agenzia salta. Sul punto, però, il sottosegretario alle Riforme Alberto Sarra, estensore del testo, non ci sta e promette battaglia sul piano dell’interpretazione normativa per cui per l’approvazione dell’articolo sarebbe sufficiente la maggioranza semplice. Anche l’articolo 11 è abrogato, ma con procedura diversa: approvato un emendamento della maggioranza che tiene fuori dai tagli l’Ente Fiera di Cosenza.
L’APPELLO DI SCOPELLITI – Prima di passare alla votazione di articolato ed emendamenti, il presidente della giunta regionale aveva rivolto un appello all’intero Consiglio richiamandolo ad una prova di maturità politica e di reponsabilità auspicando una convergenza più ampia possibile che sfoci nell’approvazione unanime della legge. «Il provvedimento che ci avviamo ad approvare è una proposta che azzera, taglia e riduce enti limitando spazi di manovra della politica per rispondere alla necessità di porre fine all’esperienza di carrozzoni poco utili alla comunità ma più cari a logiche clientelari – sottolinea Scopelliti – L’obiettivo è duplice: risparmio ed efficientamento. Ci troviamo di fronte a una nuova sfida, quella dei fondi comunitari 2014-2020: ecco questo è che il primo strumento per raggiungere l’obiettivo con un anno d’anticipo. C’è la necessità, quindi, dei due terzi per una larga convergenza su un testo che rimarrà punto di riferimento per altri 10-15 anni. Mi appello alla sensibilità dei consiglieri per trovare l’unanimità:sarebbe un segnale di maturità politica, responsabile in una fase così delicata per il paese. Abbiamo deciso di tenere fuori dal riordino enti la Fondazione Etica, vista la straordinaria funzione che deve assolvere. Per il resto oggi mandiamo in soffitta un modello fatto di molti sprechi e pochi servizi».
EMENDAMENTI DA SCREMARE – Dopo il dibattito preliminare in cui l’opposizione esprime tutte le sue perplessità sul testo e il governatore Giuseppe Scopelliti elogia il lavoro fatto dalla giunta invocando un’approvazione unanime della legge, inizia in aula l’esame degli emendamenti al progetto di riordino degli enti subregionali che in serata dovrebbe arrivare all’ok definitivo.
La giornata era iniziata con la Conferenza dei capigruppo riunitasi in tarda mattinata col compito di vagliare il centinaio di emendamenti presentati al testo da maggioranza e opposizione al fine di operare una prima scrematura per agevolare i lavori dell’aula. Che in effetti procedono spediti mostrando una certa collaborazione tra maggioranza e opposizione sia in sede di votazione dell’articolato di legge che in sede di esame degli emendamenti, ridotti ad una cinquantina.
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