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NAPOLITANO bis. Dopo le prime cinque votazioni, le divisioni interne soprattutto al Pd, le polemiche e gli affronti, la soluzione è quella del presidente uscente. Le forze politiche hanno messo in atto un pressing fortissimo su Napolitano, convincendolo ad accettare una nuova candidatura. 
LA NOTA DI NAPOLITANO. «Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta». È quanto si legge in una dichiarazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell’elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un’assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità».

LE PREMESSE. L’elezione per il presidente della Repubblica si complica e, soprattutto, divide in maniera traumatica il Pd. Il segretario Pierluigi Bersani ha annunciato le dimissioni subito dopo l’elezione; Rosi Bindi ha lassciato la presidenza; la lacerazione sul nome di Romano Prodi, quando sono mancati oltre 100 voti tra le fila del partito. Ed in questo contesto stamattina sono partire anche le staffilate da parte del calabrese Stefano Rodotà, ancora in corso per lo scranno di Capo dello Stato: «Dai democratici un silenzio inspiegabile. Sono stato scelto dal web e non da Beppe». 

«Mi conoscono da una vita – incalza il giurista cosentino– e neanche una telefonata. Sono molto irritato. Ho lavorato tanti anni con quelle persone. Quando faceva comodo mi cercavano parecchio. La mia candidatura – aggiunge – girava in rete da mesi con sottoscrizioni, firme e appelli. Non è l’invenzione dei 5 Stelle. Ho letto dichiarazioni ipocrite da parte del Pd. Non hanno mai parlato con me della mia candidatura. Eppure, il mio numero ce l’hanno. Se c’è stato qualcosa cui i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno tenuto molto in questi giorni, è proprio dire che la mia non era una scelta interna, che non apparteneva alla loro parte politica. È aperta a tutti. Lo hanno spiegato più volte e molto bene. Per questo non l’ho sottolineato». «Sono un signore che loro conoscono bene da alcuni anni – aggiunge Rodotà – Esistono molti strumenti oggi per tenersi in contatto: telefono, sms, e-mail. Se volevano un chiarimento perchè non li hanno usati»? Rodotà ha detto di essere «rispettoso di chi ha fatto su di me un investimento politico significativo». E ribadisce: «la mia candidatura girava in rete da mesi. Non è stata certo un’invenzione dei grillini. Girava, era stata molto appoggiata e questo ha determinato poi la reazione della rete». Rodotà afferma di aver «fatto due chiacchiere» con Laura Puppato: «così, perchè lei mi aveva votato. Non siamo entrati nel merito della mia candidatura. Su quella c’è un silenzio totale. Nessuno si è preso la briga di parlarne con me».
Oggi la quinta “chiama”, per la quale il Pd ha già annunciato che voterà scheda bianca in attesa di trovare un accordo con le altre forze politiche. Possibile un accordo trasversale sul nome di Annamria Cancellieri, proposto da Scelta Civica. Ma l’ipotesi Cancellieri viene bocciata senza mezzi termini dal presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti«Se fosse vera la notizia di una candidatura della Cancellieri io questa volta sarò un disobbediente. La Cancellieri non la voterò mai. Chi ha calpestato la dignità di una parte della comunità nazionale non può certamente avere il mio voto».Cancellieri è il ministro dell’Interno che ha proposto lo scioglimento per contiguità mafiose del Comune di Reggio Calabria, di cui Scopelliti è stato sindaco sino al 2010 prima di diventare presidente della Regione.
I SONDAGGI. Intanto, nei sondaggi del “Quotidiano”, emeregono due dati netti: Rodotà è la persona giusta per la presidenza della Repubblica e non deve ritirarsi dalla corsa. I voti dei lettori sono plebiscitari rispetto a queste due soluzioni. 
ORE 18,30 ELETTO NAPOLITANO. Giorgio Napolitano ha superato la soglia di 504 voti.
ORE 17,45 LO SPOGLIO. Terminate le operazioni di voto per la sesta chiama, iniziato lo spoglio.
ORE 17,40 LA PROTESTA. Cinque minuti di silenzio in piazza Montecitorio. La protesta diventa silenziosa e quella che è ormai una folla sempre più consistente, sceglie di tacere per qualche minuto puntando il dito contro il Palazzo. Poi tornano a urlare gli slogan: «Ro-do-tà Ro-do-tà» e «vergogna vergogna».
ORE 16,50 RODOTA’ E LA POLITICA. 

«La Repubblica è una cosa importante, il ceto politico italiano ha dato una prova un pò deludente, per non aggiungere altro, non sono riusciti a esprimere una candidatura che venisse dall’interno di questo mondo». Lo dice Stefano Rodotà a Repubblica tv.
«Sono molto contento di questa vicenda, mi ha gratificato enormemente – ha detto – quindi oggi non sono deluso. Rodotà non commenta la decisione di indicare di nuovo Giorgio Napolitano, «non voglio commentare la notizia, ci devo riflettere», ha detto. 

«La Repubblica è una cosa importante, il ceto politico italiano ha dato una prova un pò deludente, per non aggiungere altro, non sono riusciti a esprimere una candidatura che venisse dall’interno di questo mondo». Lo dice Stefano Rodotà a Repubblica tv.«Sono molto contento di questa vicenda, mi ha gratificato enormemente – ha detto – quindi oggi non sono deluso. Rodotà non commenta la decisione di indicare di nuovo Giorgio Napolitano, «non voglio commentare la notizia, ci devo riflettere», ha detto. 

ORE 16,30 LA PIAZZA. Manifestazioni in piazza Montecitorio a sostegno di Rodotà. Grillo annuncia la sua presenza in serata. 
ORE 16 PARLA RODOTA’. «Io non devo dire nè sì nè no, questo è il punto. Avrei dovuto dire qualcosa se fossi stato lì dentro.» Stefano Rodotà, a Bari per un dibattito promosso da Repubblica, ha spiegato: «Io non sono uno dei 1007 (grandi elettori, ndr), quindi…». E ha aggiunto: «Sono tranquillissimo».
ORE 15,10 SI RIPARTE. Anche Sel vota Rodotà. Si parte con la sesta chiama. 
ORE 14,20 RODOTA’ RINGRAZIA. «Credo di dovere un ringraziamento sincero ai grandi elettori del Pd che mi stanno votando, riconoscendo in questo modo la mia appartenenza al loro mondo, per altro confermata in ogni momento dagli innumerevoli segnali che mi arrivano dalla base di questo partito». Lo afferma Stefano Rodotà. 
ORE 13,20 SESTA CHIAMA. Alle 15 si tornerà a votare. 
ORE 13 FUMATA NERA. Come previsto, quinta fumata nera, non raggiunto il quorum. Rodotà ha ottenuto 210 voti, Napolitano 20.
ORE 12,45 RODOTA’ RIMANE. Il Movimento 5 Stelle conferma il proprio sostegno a Rodotà, il giurista calabrese resta in corsa.
ORE 12,40 TUTTI AL COLLE. Anche i governatori delle Regioni provano il pressing su Napolitano per un secondo mandato. Una delegazione inconterà il presidente, c’è anche Giuseppe Scopelliti.
ORE 12,15 VERSO IL BIS. Sempre più concreta l’ipotesi che Napolitano possa essere confermato al Colle. Tutte concordi le forze politiche. L’unico no arriva dai “Cinque Stelle”.
ORE 11,30 SPUNTA NAPOLITANO. Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani provano a convincere Giorgio Napolitano per un possibile secondo mandato. 
ORE 10,20 QUINTA VOTAZIONE. Iniziata la quinta votazione, anche Scelta civica annuncia scheda bianca. Si apre la trattativa per la prossima chiama.
ORE 10,10 SCHEDE BIANCHE. Anche Pdl e Lega annunciano scheda bianca per il voto della mattinata. 
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