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SERRA SAN BRUNO (VV) – Sciopero della fame ad oltranza e pronto a tagliarsi un dito all’altezza della falange per protestare contro le «voci» che indicano il Consiglio comunale di Serra San Bruno prossimo allo scioglimento per infiltrazioni mafiose. È quanto ha deciso di fare Bruno Rosi, sindaco del centro montano in provincia di Vibo Valentia, dopo l’invio al Ministro dell’Interno della relazione redatta dalla Commissione d’accesso agli atti nominata sei mesi fa dalla Prefettura di Vibo per accertare eventuali ingerenze della criminalità organizzata nella vita dell’ente. Il sindaco Rosi (Pdl) si è pertanto posizionato con una sorta di tenda dinanzi al palazzo municipale di Serra San Bruno chiedendo di conoscere le ragioni che starebbero alla base del paventato parere positivo della Prefettura di Vibo allo scioglimento del Consiglio. Parere positivo di cui però non arriva alcuna conferma da parte della Prefettura, essendo stata naturalmente secretata la relazione inviata al Ministero dell’Interno e che verrà discussa nel prossimo Consiglio dei ministri. L’invio della Commissione di accesso agli atti era stata disposta dopo il coinvolgimento di Bruno Zaffino, ex assessore arrestato e poi scarcerato, in un’operazione antimafia della Dda di Reggio Calabria
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