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REGGIO CALABRIA – «Il Piano di rientro del Comune di Reggio Calabria si basa sul presupposto dell’autofinanziamento». È una delle considerazioni fatte oggi a Palazzo San Giorgio dai componenti la terna commissariale che gestisce il Comune illustrando alla stampa le direttive sulle quali è basato il piano di rientro dell’Ente. «Un piano pluriennale – ha spiegato il prefetto Giuseppe Panico – destinato a ripristinare nell’arco dei prossimi 10 anni i riequilibri di bilancio». Attraverso la proiezione di slides con tabelle e cifre, affidata alla descrizione del sub Commissario Consiglio, sono state illustrate le misure che si aggirano complessivamente a 237 milioni di euro. «Il documento – ha spiegato il Commissario Dante Piazza – ha bisogno adesso di ricevere l’avvallo, sia degli organi superiori, per l’approvazione, che siano attuati periodicamente i controlli, ma anche dell’apporto della comunità. Se questo piano potrà andare in porto dipende esclusivamente dalla gestione dei prossimi dieci anni e non dalla permanenza per un anno e mezzo di questa Commissione». Illustrando i dati nel suo complesso, i Sub Commissari hanno rivelato che i debiti, in conto di residui passivi, ammontano complessivamente ad oltre 251 mln di euro, «il 50% dei quali – hanno spiegato – sono ricollegabili ai cosiddetti ‘grandi creditori’ con i quali siamo riusciti a concludere delle transazioni che vanno da dieci a 15 anni di durata. Per il 2013 pagheremo circa 20 mln di euro. A questi devono aggiungersi i creditori minori, per un importo che si aggira intorno ai 120 milioni di euro che contiamo di ripianare nel giro di cinque anni. Sul disavanzo di 118 mln di euro, che rappresenta la parte in conto capitale. Attingendo dal fondo di rotazione, metteremo subito a disposizione 20 mln di euro, per il pagamento dei debiti derivanti dalle opere pubbliche. Contiamo così di far ripartire le opere pubbliche per dare un respiro all’indotto produttivo della città. Il piano ha imposto l’incremento delle tariffe – ha detto ancora il Prefetto Panico – ma prevede anche misure di recupero dell’evasione fiscale, previsioni prudenziali di accantonamento, eliminazione di tanti residui attivi inesigibili. Si tratta – ha continuato Panico – di tutta una serie di possibilità per far ripartire l’economia cittadina. È l’impostazione di un piano prudenziale, fatto con serietà. Al momento, ovviamente in istruttoria presso il Ministero dell’Interno e la Corte dei Conti. Credo che se si lavora con serietà, si fanno i sacrifici e si comprende che quella imboccata è l’unica strada e non ci sono alternative. I frutti, magari non immediati, ma progressivamente, nel tempo, si potranno avere».
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