2 minuti per la lettura
CATANZARO – Aurelio Chizzoniti, presidente della commissione di vigilanza del Consiglio regionale, attraverso un comunicato, anticipa la trasmissione alla Procura della Repubblica di Catanzaro, degli atti relativi alla gestione delle Risorse Umane e quindi delle centinaia di assunzioni in Fincalabra. «Ciò – spiega la nota stampa – è quanto comunicato dal Presidente Chizzoniti all’Ing. De Rose al quale contesta di «ostacolare l’esercizio delle funzioni di Istituto» assegnate alla Commissione di Vigilanza che però nulla può vigilare. Secondo quanto si legge nella missiva datata 14 febbraio e rimessa alla Presidenza della Fincalabra, emerge che «a tutt’oggi non è pervenuta a questa Presidenza la documentazione unanimemente invocata dalla Commissione che ho l’onore di presiedere offrendo in alternativa forvianti, ulteriori, evasive e strumentali delucidazioni per altro non richiesti. Evitando, quindi, accuratamente di trasmettere quanto legittimamente reclamato in ordine alle centinaia di assunzioni ex ante perfezionate da Codesto Ente». La nota di Chizzoniti avverte che «nulla pervenendo entro e non oltre g. 22 mese andante, gli atteggiamenti serpeggianti di Codesto Ente fin qui pateticamente emersi saranno devoluti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro perchè ne verifichi la probabile rilevanza penale». Chizzoni parla di «giovani plurititolati prudentemente emarginati» e richiama alcune segnalazioni «di laureati con 110 e lode nel cui contesto ad una ragazza che non ha visto il proprio nome nel calendario delle prove, pur essendo stata ammessa a sostenere i colloqui, l’interlocutore Fincalabra, contattato telefonicamente, ha sempre assicurato che sarà chiamata». A riprova «dell’assoluta carenza di criteri selettivi uniformi» Chizzoniti cita il caso di un’altra ragazza che invece pur non ammessa ai colloqui è stata invitata ad inviare la documentazione comprovante il possesso dei titoli. La giovane delusa evidenzia – prosegue Chizzoniti – le cose più sorprendenti: persone che non erano in posizione utile sono state chiamate per sostenere la selezione a poche ore dalla prova; il plico della partecipante allo strano bando, secondo quanto comunicato dall’incredula Dr.ssa, «a distanza di una settimana circa dall’espletamento della prova orale mi è stato restituito intatto senza neanche essere aperto per controllare se io avessi inviato tutta la documentazione comprovante il possesso dei requisiti richiesti dalla suddetta selezione». Tutte le persone escluse, conclude Chizzoniti, sollecitano «un segnale forte da dare al nostro territorio».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA