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E’ FINITO l’incontro nel corso del quale Scopelliti è partito al contrattacco sul caso Reggio. Programmato per le 18 e 30 nella sala “Calipari” di Palazzo Campanella si è partiti in ritardo, poi il governatore ed ex sindaco ha parlato per più di 90 minuti di seguito, a braccio e da solo, aiutato prima da un video e poi da proiezioni per illustrare numeri e dati del bilancio.
Ecco gli aggiornamenti da Reggio Calabria, iniziando dalla fine:
CHIUSURA CON FRECCIATA A MINNITI – Scopelliti chiude dichiarando che la sua è stata una «dichiarazione d’amore alla città» e che non ha voluto attaccare i suoi nemici. Ma riserva un colpo a Minniti: «Io vengo dalla militanza della destra: quand’ero ragazzo, uno dei miei motti era “meglio vivere un giorno da leone che cento anni da comunista”» dice replicando alle parole dell’esponente reggino del Pd Marco Minniti. «Marco Minniti – ha ricordato lo stesso governatore – ha detto che “Scopelliti è leone in Calabria e pecora a Roma”».
IL LIBRO DEI SOGNI – L’ex sindaco rispolvera il libro dei sogni per Reggio ed invita i cittadini a continuare a pensare opportunità: «Pensate a cosa potrà diventare la città col progetto del water front e del prolungamento del lungomare. Solo con centrodestra Reggio può crescere»
IO NON SCAPPO – Scatta un’ovazione in sala quando Scopellitti afferma: «Io non sono mai scappato nella mia vita, io rimango qua». Poi aggiunge: «L’avrei dovuto dire tra qualche giorno ma lo voglio dire qui nella mia città, voglio continuare a fare il governatore a prescindere se mi costringeranno a candidarmi». Il governatore afferma di credere «in questo gruppo dirigente che oggi c’è alla Regione. Anche se forse in tanti – afferma -, mi auguro, andranno al Parlamento, io desidero continuare a fare il presidente di questa regione, perchè è vero che ne stiamo passando tante, ma ho fatto una scelta, quella di vivere questa esperienza fino in fondo».
L’ATTACCO ALLA STAMPA – Scopelliti si chiede: Perché da quando sono stato eletto tutto questo odio? Perché dopo quarant’anni senza un presidente di Regione reggino la gente della città deve credere a queste pagliacciate». E non manca la frecciata ai giornalisti: «Se leggete la stampa vi rendete conto che loro riescono a travisare la realtà sempre e dovunque».
ANCHE COSENZA E VIBO – Chiamate in causa anche altre città, tra le quali due calabresi: «Per tutte le città, da Roma a Cosenza, da Napoli a Vibo Valentia, che pure sono sull’orlo del dissesto, non c’è stata la ferocia, l’aggressione, la cattiveria, l’odio, che si è visto nei confronti della società reggina»
I FEDELISSIMI SCHIERATI – Il governatore tira fuori numeri e tabelle davanti a una platea di fedelissimi: dall’ex sindaco Arena all’ex giunta comunale, dai consiglieri regionali ai consulenti, c’è tutta la nomenclatura scopellitiana
NON CI SIAMO FOTTUTI NULLA – Scopelliti incalza: «Dati sui residui passivi delle altre città metropolitane danno Reggio virtuosa. Volete la verità? noi non ci siamo fottuti nulla. Noi li abbiamo presi per fare investimenti».
DALLA DIFESA ALL’ATTACCO – Il governatore si difende attaccando: «Quando ci insediammo nel 2001 in Comune i residui passivi erano 234.257.639 euro, di questi solo 119.058354 per investimenti. Questo nessuno lo ha scritto».
I NUMERI DEL GOVERNATORE – Scopelliti parla di numeri e cifre: «Grazie al consuntivo 2010 e 2011, certificato anche dai commissari, adesso abbiamo le idee chiare. E’ ridicolo il balletto di cifre. I numeri sono matematica certezza»
UN VIDEOCLIP SUL MODELLO REGGIO – Entra in sala Scopelliti e parte il videoclip “un sogno nato dieci anni fa, un solo obiettivo: lo sviluppo di Reggio”. Immagini e musica per raccontare opere e incompiute del “modello Reggio”
SOLD OUT – Sold out alla sala “Calipari” di palazzo Campanella per il one man show del governatore Peppe Scopelliti
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