3 minuti per la lettura
SCOPELLITI e Gentile a Roma per seguire di persona le ultime trattative nella composizione delle liste per Camera e Senato. Il turno della Calabria ancora non è arrivato – oggi si è parlato di Puglia, Basilicata e Sicilia – ma il puzzle delle deroghe tiene sulla corda tutto il partito da Bolzano ad Agrigento e così capo e vice capo del Pdl calabrese si precipitano in via dell’Umiltà per capire di persona che cosa bolle in pentola.
La linea che sta uscendo in queste ore dalle stanze del Cavaliere è che le deroghe non possono essere concesse a iosa, al contrario devono seguire una linea di rigore e di assoluta eccezionalità. Chiaramente la questione è dirimente, dal momento che gli uscenti bastano per coprire tutte le postazioni utili in ballo.
Il gioco che, invece, si vuole portare avanti è quello di un mix, un bilanciamento tra desiderata e ambizioni. Le deroghe sono state chieste da Gegé Caligiuri, Vincenzo Speziali, Francesco Bevilacqua, Michele Traversa, Lella Golfo e Giuseppe Galati, mentre gli uscenti riconfermati sono Giovanni Dima, Iole Santelli, Nino Foti, Dorina Bianchi e Antonio Gentile. Nel caso in cui le deroghe non dovessero essere concesse in lista potrebbero entrare nuovi candidati a partire da Demi Arena e Antonio Caridi a Reggio e da Giacomo Mancini e Piero Aiello a Cosenza e Catanzaro. Tra i nomi, però, che intanto si fanno strada nelle stanze romane c’è quello di Giuseppe Speziali, attuale presidente di Confindustria Calabria e figlio del senatore uscente Vincenzo.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA