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CATANZARO – Sono due le liste del Pdl che Peppe Scopelliti e Antonio Gentile hanno già stilato portate al tavolo nazionale: una prevedendo le deroghe per i parlamentari uscenti e l’altra senza deroghe. Ne ha preso atto il coordinatore nazionale Denis Verdini a cui Silvio Berlusconi ha affiato il compito di stilare le liste nel corso di una riunione con i due coordinatori. L’incontro di ieri è servito per fare un primo punto sulle liste, in mattinata Berlusconi ha incontrato tutti i coordinatori regionali a Palazzo Grazioli e nel pomeriggio in via dell’Umiltà sono stati aperti i vari tavoli regionali per la definizione delle candidature. Berlusconi nel corso della riunione ha tirato fuori un sondaggio consegnato proprio ieri mattina dalla società Euromedia con le ultime proiezioni che danno un distacco tra Pd e Pdl di circa 8 punti. In particolare il sondaggio colloca la coalizione del centrosinistra tra il 38 e il 40%, quella di centrodestra tra il 32 e il 34%. Invece le indicazioni di voti per i singoli partiti sono: Pdl 32,3%, Sel 4,5%, Grillo 10%, Udc, 4%, Lista Monti 6%, Fli 1%, Lega 5,6%, Pdl 23,5%, Fratelli d’Italia 2,3 e la Destra di Storace 1,8%. Numeri che hanno rincuorato il Cavaliere, raccontano i presenti, convinto di poter ripetere la rimonta del 2006. Ma per poter vincere al Senato, Berlusconi ha spiegato che bisogna prestare attenzione alle liste e mettere in campo forze nuove e che hanno appeal sul territorio.
Tema che è stato ripreso nel pomeriggio in via dell’Umiltà ma il progetto di rinnovamento del Cavaliere si scontra con il problema delle deroghe. Secondo una simulazione fatta dal Pdl alla Camera in Calabria verranno eletti 4/5 deputati e al Senato in caso di sconfitta il Pdl avrà solo 3 seggi su quattro. In totale si tratta di 8 posti sicuri che in caso di deroga verrebbero opzionati da tutti gli uscenti. Le deroghe, ricordiamo, sono state chieste da Gegé Caligiuri, Vincenzo Speziali, Francesco Bevilacqua, Michele Traversa, Lella Golfo e Giuseppe Galati, mentre gli uscenti riconfermati sono Giovanni Dima, Iole Santelli, Nino Foti, Dorina Bianchi e Antonio Gentile. La gestione della questione deroghe sta creando anche qualche imbarazzo nel Pdl nazionale. Il primo nome noto è quello di Pino Galati che ha rinunciato a presentare una lista al Senato in ragione di tre posti sicuri che avrebbe contrattato direttamente con Berlusconi. E’ evidente che concedere la deroga a Galati e negarla agli altri creerebbe un incidente diplomatico di non poco conto e, a questo punto, la commissione presieduta dal capogruppo alla Camera Maurizio Lupi dovrà stabilire ulteriori criteri di deroga non deliberati dal coordinamento nazionale. Nel caso in cui le deroghe non dovessero essere concesse in lista potrebbero entrare nuovi candidati a partire da Demi Arena e Antonio Caridi a Reggio e da Giacomo Mancini e Piero Aiello a Cosenza e Catanzaro. A Roma assicurano che il nodo deroghe sarà sciolto tra oggi e domani, mentre la lista dovrebbe essere ufficializzata entro venerdì. Qualsiasi decisione dovesse essere presa creerà qualche ripercussione nel partito calabrese.
Sul fronte della lista “Grande Sud” sembra che i giochi siano fatti, il capolista alla Camera dovrebbe essere Alberto Sarra e al Senato Giovanni Bilardi e poi dietro una sfilza di sindaci e amministratori che stanno con Scopelliti ma che non hanno la tessera del Pdl. Non è chiaro se nelle prime posizioni ci saranno anche candidati dell’Mpa dopo la virata a destra del leader Raffaele Lombardo e l’addio ad Agazio Loiero.
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