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CATANZARO – Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è arrivato in mattinata a Catanzaro per un tour elettorale nei quartieri in vista nelle elezioni suppletive comunali che si svolgeranno in alcune sezioni della città nei prossimi giorni e con un occhio alle elezioni politiche che hanno visto il capoluogo infuocato dalle polemiche per la mancata candidatura di esponenti catanzaresi nel Pd.
Accompagnato dal candidato sindaco del centro-sinistra Salvatore Scalzo e da alcuni parlamentari del suo partito, sotto una pioggia battente, Bersani ha incontrato alcuni cittadini della frazione Janò, che alcuni anni addietro hanno perso le case a causa di una frana provocata da un’alluvione. Poi, si sposterà nel quartiere Marina del capoluogo.
IN CASA DI DUE DISABILI – Il segretario Pd aveva manifestato l’intenzione di entrare nelle case e la prima occasione è stata proprio a Janò dove ha visitato la famiglia De Santis: due fratelli disabili che vivono con l’anziana madre in un’abitazione abbarbicata su una collina irraggiungibile per qualsiasi mezzo di soccorso. «Ci hanno abbandonati tutti», ha detto tra le lacrime la donna. Bersani ha ascoltato in silenzio rincuorandola e accarezzandole la spalla. Quindi, nel momento del saluto, l’ha abbracciata calorosamente dicendole: «Ci rivediamo presto».
PRANZO IN FAMIGLIA – Per pranzo, Bersani bussa alle porte della famiglia Morreale: papà Angela, portalettere, mamma Giovanna, maestra elementare, e i due figli universitari, Marta di 24 anni e Francesco di 20. Due stipendi per un totale di 2.800 euro al mese, a cui vanno sottratti mille euro di mutuo, il necessario per mantenere i ragazzi all’Unical e l’occorrente per dare un a mano alla anziana nonna malata che vive a poche centinaia di metri di distanza. All’aspirante premier hanno detto di non voler presentare richieste particolari. Al contrario, si sono impegnati per assicurare un menu ricco a tavola: scialatelle inferrettate al ragù, morzello, insalata, macedonia, ciambellone e vino rosso Cirò a fiumi.
GOVERNO AMICO – Alla gente che ha incontrato nel suo tour, Bersani ha detto: «Io sono qui perchè mi piace essere dove ci sono problemi e perchè mi piace avere la possibilità di risolverli». E poi ha aggiunto: «Avrete un governo amico della Calabria e di Catanzaro. Facciamo la strada insieme e campieremo le cose. Sono qui per dare una mano a Salvatore Scalzo». Poi il leader Pd ha toccato i temi nazionali, dal caso Ingroia («non facciamo nessun patto con posizioni politiche che vanno in diverse direzioni»), all’ipotesi lanciata da Berlusconi di portare Draghi al Quirinale («e poi chi abbiamo, Alfano al governo? E Berlusconi dove va? E Tremonti va al Mezzogiorno?: quanta fantasia»). Ma soprattutto, Bersani si è concentrato sull’asse Pdl-Lega: «Il Pd e i progressisti reggono la sfida alla destra di Berlusconi e della Lega. Questo è l’oggetto della campagna elettorale e bisogna che tutti facciano una riflessione. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, non davanti a Bersani, ma davanti al Paese. Esistono la politica e la matematica. Con questa legge elettorale in Lombardia, ad esempio, se non si sostiene Ambrosoli, si fa un piacere a Maroni. In Italia chi non sostiene il Pd, soprattutto al Senato e in alcune regioni, fa un regalo a Berlusconi. Questa è matematica».
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