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COSENZA – Sono essenzialmente tre i motivi per i quali Enzo Paolini non ha potuto accettare la candidatura alle politiche con Sel. Ad illustrarli è stato lo stesso Paolini nel corso di una conferenza stampa convocata nel pomeriggio al termine della quale ha sostenuto: «Io sono fermo qui e sono in attesa di risposte da parte del partito. In assenza di esse convocheremo un’altra conferenza stampa per comunicare una eventuale indicazione di voto».
Tra i motivi Paolini ha indicato «la mancata difesa del criterio della territorialità che pure i gruppi dirigenti di Sel, nella conferenza stampa del 28 dicembre, avevano assicurato che sarebbe stato l’elemento cardine nel procedimento di costituzione delle liste. Poi la mia esclusione dalle primarie avvenuta peraltro senza un motivo plausibile o, se vogliamo, con un falso motivo. Mi era infatti stato chiesto di non partecipare alla competizione con l’assicurazione che, per il Pse, ci sarebbe stato un posto garantito in una posizione eleggibile all’interno delle liste. Infine le mancate risposte alle mie proteste da parte della direzione nazionale di Sel che si è dichiarata all’oscuro di quanto stava accadendo in Calabria e di quanto affermato dai suoi dirigenti locali nella conferenza stampa del 28 dicembre».
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