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Il caso Catanzaro, all’interno del Pd, non si placa, nè si poteva immaginare che bastasse a calmare gli animi la promessa di Alfredo D’Attorre di aprire una segreteria in città dopo le elezioni, nella speranza di essere accettato come candidato locale. Salvatoe Scalzo è volato a Roma per incontrare Pier Luigi Bersani. Al segretario l’aspirante sindaco sottoporrà le contestazioni già messe per iscritto insieme ai consiglieri regionali Piero Amato e Antonio Scalzo, al capogruppo provinciale Enzo Bruno e al coordinamento cittadino e ai segretari dei circoli cittadini. E cioè che
i modi di operare e irisultati cui è pervenuta la commissione elettorale nazionale per la composizione delle liste del partito democratico in Calabria non sono piaciute a Catanzaro.
La città, è stato sottolineato «è chiamata ad una assai impegnativa scadenza elettorale per l’elezione del sindaco e del rinnovo del consiglio comunale» con il voto in otto seggi dopo l’annullamento per le irregolarità nei seggi. «Lasciare senza una rappresentanza adeguata -avevano sottolineato i dirigenti catanzaresi – per la quale avevamo avuto formali e ripetute rassicurazioni, un intero territorio, che ha peraltro dimostrato di saper intraprendere la via del rinnovamento in una situazione difficilissima ci pare una scelta sbagliata e inaccettabile».
La richiesta che Scalzo riproporrà a Bersani è di inserire nella lista del senato al 4/5 posto una candidatura catanzarese. Ma le speranze in questo senso non sono molte. E quindi sarà interessante capire con quale spirito si chiuderà l’incontro.
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