4 minuti per la lettura
NEL Pd calabrese il primo turno delle primarie ha già creato una frattura profonda. Tanto da spingere i sostenitori di Matteo Renzi a chiedere la sua sostituzione. «Nella settimana che precede il ballottaggio,l’intervento di colui che dovrebbe essere garante “super partes” delle diverse componenti che animano il Pd, può essere paragonato ad un intervento a gamba tesa che un arbitro effettuerebbe contro i giocatori di una delle squadre in campo», affermano, in un documento, i comitati per Renzi della Calabria, che contestano le affermazioni del commissario regionale del partito. D’Attorre, in una intervista rilasciata ad Adriano Mollo e pubblicata sul Quotidiano di oggi, commentando l’esito del voto nella regione, avrebbe detto di aver «difeso la Calabria da Renzi».
«Siamo decisamente sconcertati ed indignati», affermano: «Matteo Renzi autorevole esponente del Pd, e i tanti democratici che stanno sostenendo il suo progetto politico, meritano rispetto e tutela. I contenuti delle dichiarazioni di D’Attorre non lasciano adito a equivoci, il Commissario parla da “attivista” in favore di uno dei due competitors. Niente di male se lo avesse fatto da esponente nazionale del Pd, vista la sua risaputa vicinanza al segretario nazionale; gravissimo, invece, se lo fa nella veste di Commissario, espressione in alcun modo non della realtà regionale, ma figura “calata dall’alto” per mantenere gli equilibri e garantire indistintamente tutti, come invece non è stato».
LA POLEMICA SUL VOTO – D’Attorre era intervenuto in merito alla polemica sollevata da Renzi nel commentare il fatto che a Isola Capo Rizzuto e Monasterace la maggioranza delle preferenze fosse andata proprio al sindaco di Firenze, nonostante i due sindaci, donne in prima fila nella lotta alle cosche e vittime di numerose intimidazioni, avessero manifestato appoggio a Bersani: «Sono rimato male per un tweet di Renzi – ha affermato il commissario – che sembrava volesse alludere al fatto che il voto calabrese valesse di meno rispetto alle regioni. Mi auguro troverà il modo di correggere questa battuta infelice. Poi in televisione un giornalista dell’Espresso ha detto che l’unico comune dove Renzi vinceva era Monasterace. Mi sono limitato a replicare che sia a Monasterace che ad Isola Capo Rizzuto le sindache anti ndrangheta erano schierate con Bersani. Da parte mia nessuna insinuazione, difendo il voto che si espresso nelle primarie nel suo complesso. E’ interesse di tutti dire ai nostri candidati che quello calabrese è stato un voto pulito, limpido di cui tutti, ognuno per la sua parte, dobbiamo essere orgogliosi.»
IL BOTTA E RISPOSTA COL COMMISSARIO – I sostenitori di Renzi affermano ora: «Possiamo con certezza dire che da parte sua non esiste alcuna forma di “snobismo” nei confronti della Calabria, anzi per il rapporto quotidiano che i Comitati hanno con lui e con i suoi collaboratori più stretti, riscontriamo grande attenzione per la nostra Regione e per l’eccezionale seguito che la sua azione politica sta ottenendo. L’ostracismo dimostrato dal commissario D’Attore, offende e mortifica questa voglia di cambiamento, vissuta evidentemente dagli apparati come una minaccia, non come un’opportunità». Da qui la richiesta di sostituzione di D’Attorre: «Il Pd calabrese – si legge – può ritenersi difeso solo se il Commissario va via e con lui venga “rottamata” una classe dirigente che ha consentito che nostra Regione divenisse una “colonia”, asservita esclusivamente agli interessi romani».
Il commissario, da parte sua, replica: «Trovo sorprendenti i toni e gli argomenti fuori luogo contenuti della nota diramata dal Comitato Renzi della Calabria, peraltro non firmata individualmente». D’attore rivendica: «Ho inteso difendere la pulizia e la limpidezza del voto calabrese nel suo complesso, rispetto a battute infelici pronunciate la sera dei risultati da esponenti e commentatori politici nazionali. Peraltro diversi sostenitori calabresi di Renzi hanno riconosciuto con me la legittimità della mia replica rispetto a un evidente infortunio, come in queste settimane hanno riconosciuto il lavoro fatto per assicurare uno svolgimento ordinato e regolare delle primarie in Calabria, senza considerare in contraddizione con questo il mio impegno da dirigente del Partito Democratico a sostegno della candidatura di Pier Luigi Bersani. Addirittura, dopo l’ultimo incontro avuto con i rappresentanti dei Comitati Renzi, con una nota stampa era stato espresso pubblico apprezzamento anche per il lavoro politico da me svolto in questi mesi in Calabria».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA