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CATANZARO – Il caso della Fondazione Campanella è tutt’altro che risolto. Nell’ultima seduta del Tavolo Massicci è stato ribadito dai rappresentanti dei ministeri dell’Economia e della Salute che il finanziamento deve «trovare capienza nel tetto complessivo per l’acquisto di prestazioni dalle strutture private accreditate e le procedure per l’attribuzione di detto budget devono essere le stesse previste per le altre strutture private accreditate». La Regione per il terzo trimestre 2012 ha stanziato 4.5 milioni di euro alla Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori per le prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale nonché del costo dei farmaci nelle more dell’attuazione della riconfigurazione della struttura, per come previsto dal decreto del presidente della giunta regionale 26/2012, ma il tavolo di verifica ha espresso «parere negativo». Tavolo e Comitato già nelle precedenti sedute avevano «invitato» la Regione ad «individuare una idonea soluzione» al fine di pervenire a quanto previsto dal Piano di rientro rispetto «all’individuazione di un percorso che conduca alla ridefinizione a regime dell’assetto giuridico della fondazione Campanella». 

Con sentenza 214/12 la Corte Costituzione ha dichiarato l’illegittimità dell’intero testo delle leggi regionali 35 e 50 del 2011, che prevedevano la trasformazione in ente pubblico della Fondazione Campanella. Il subcommissario D’Elia – tavolo – ha dichiarato che la Regione sta avviando la procedura di liquidazione. Nel frattempo è pervenuto al Ministero della Salute e al Ministero dell’economia e delle finanze tramite la Presidenza del Consiglio dei Ministri un disegno di Legge regionale recante: “Riconoscimento della fondazione Tommaso Campanella quale istituto di ricerca e cura a carattere scientifico (IRCCS) di diritto privato”.

IL SERVIZIO COMPLETO, A FIRMA DI ADRIANO MOLLO, E GLI APPROFONDIMENTI SULL’EDIZIONE CARTACEA DI OGGI DEL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA
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