X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

«IL TESTO della nota di variazione presentato non conteneva e non ha mai contenuto alcun errore», ma ci sono stati dei problemi «su una tabella illustrativa e sulla riclassificazione di una voce di bilancio». Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, risponde in aula alla Camera dopo la decisione della conferenza dei capigruppo di rinviare a lunedì l’approvazione del Bilancio per problemi nella presentazione della Nota di variazione.

Dietro all’incidente diplomatico che rischiava di sorgere in Parlamento c’è un finanziamento per la Calabria: quello relativo ai forestali, che vedono così sbloccare 160 milioni. Giarda ha spiegato anche che «c’è stata un mera riclassificazione di una voce di bilancio. Nella tabella abbiamo omesso di mettere una nota a piè di pagina che spiegava che una certa cifra era stata modificata perchè era stata riclassificata questa fonte di entrata, pur se il cambiamento era solo contabile e non c’è stato nessun cambiamento sostanziale. Per aver omesso questa nota a piè di pagina e per avere omesso e letto in modo incompiuto il testo della legge – ha aggiunto Giarda – io come autore di questi errori chiedo scusa al Parlamento».

Per Giarda sono arrivati applausi da parte dei pochi deputati presenti in Aula al momento della discussione. Poi, però sono arrivate frasi taglienti da parte dei leghisti: «Abbiamo apprezzato il coraggio del Ministro Giarda di addossarsi gli errori compiuti sulla nota di aggiornamento del Bilancio 2013, ma le sue ammissioni non scagionano il Governo. Il Governo dei professori, che si è presentato come tecnico, sbaglia proprio su questioni tecniche e dimostra così tutta la sua inadeguatezza». Lo afferma il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo, che non perde l’occasione per affondare il colpo sulla Calabria: «Forse non è un caso – continua Dozzo – che l’importo mancante nella Nota del Governo erano i 160 milioni di euro per i forestali calabresi. Quando si tratta dei forestali calabresi, così come per gli Lsu di Napoli e Palermo, non possiamo mai stare tranquilli perchè il Governo ci ha abituati sempre a strane manovre pur di tutelare categorie improduttive di lavoratori che, chissà perchè, sono solo in alcune aree del paese».

Redazione web

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE