CATANZARO – Quando è trapelata la notizia che l’Unione Europea sarebbe pronta a limitare l’utilizzo di ingredienti essenziali, quali l’olio di bergamotto, nella distillazione dei profumi, è arrivata in Calabria ha subito scatenato reazioni a catena. Associazioni di categoria, produttori, istituzioni, si sono subito schierate a difesa di uno dei prodotti di nicchia della Calabria. Così, l’argomento è ora finito sul tavolo della seconda Commissione consiliare “Bilancio ed Attività Produttive”, che ha programmato per giovedì 22 novembre un’apposita seduta. Il presidente della Commissione, Candeloro Imbalzano, aprirà la riunione nell’Aula Commissioni di Palazzo Campanella con le audizioni del presidente del Consorzio del Bergamotto, avvocato Ezio Pizzi, del presidente dell’Accademia del Bergamotto, Vittorio Caminiti e di rappresentanti di Confagricoltura, Coldiretti e Cia. Il primo a lanciare l’allarme era stato Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria.
Le motivazioni che spingerebbero l’Unione Europea sarebbero legate al rischio di eventuali allergie prodotte da queste essenze. Anche il bergamotto, nonostante in tutta la sua storia abbia causato solamente 15 casi di lievi reazioni allergiche, risulta essere nella lista delle essenze da bandire.
Utilizzate fino ad oggi dalla migliori case profumiere verrebbero sostituite da essenze sintetiche da utilizzare come fissatori nei profumi. «Noi – ha sostenuto Molinaro – vogliamo credere in una Europa che opera in un contesto di regole certe a salvaguardia dei beni comuni e dello sviluppo sostenibile dei territori rispettandone la loro vocazione e che ancora sappia riconoscere il valore strategico del made in Italy. Certamente occorre tenere alta l’attenzione su questa vicenda che danneggia tutti attivando le necessarie ed indispensabili contromisure». Molto critica anche Legambiente Calabria: «Un assurdo paradosso che mette a repentaglio una filiera biologica d’importanza mondiale. Una proposta che, con ogni evidenza – prosegue la nota dell’associazione ambientalista – mira a sostenere gli interessi delle lobby della chimica a danno di un territorio, quello dell’area grecanica reggina, che ha saputo investire sull’agricoltura sostenibile creando una vera e propria perla della green economy italiana». Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra, «E’ necessario fare chiarezza per evitare di arrecare danno ad un settore e soprattutto ad un prodotto, unico al mondo per origine e peculiarità, che rappresenta un fondamentale volano di sviluppo ed occupazione per la fascia costiera ionica della provincia di Reggio Calabria che va da Villa San Giovanni a Gioiosa Ionica». Dura anche la posizione di Confagricoltura Reggio, che attraverso il presidente Antonio Lupini ha sottolineato: «Assistiamo ad un’altra mossa dell’Unione europea che, se messa in atto, avrà ricadute funeste sulla coltura del bergamotto, agrume di eccellenza nel panorama mondiale. In difesa di questo importante comparto dell’economia agricola reggina come Confagricoltura saremo al fianco del presidente di Unionberg e del Consorzio di Tutela del bergamotto nell’azione di difesa dell’importante agrume.