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CATANZARO – Nessun problema, in Calabria, sui costi della politica, una presunta aggressione ai danni di Reggio e della Calabria per via del possibile scioglimento del Consiglio comunale, ma anche la strenua difesa di Renata Polverini e Roberto Formigoni. Il governatore calabrese è a Roma per partecipare alla Conferenza delle Regioni, ma prima ha affrontato tutti i temi sul tavolo politico regionale e nazionale. Le dichiarazioni a varie trasmissioni televisive del presidente calabrese hanno subito fatto il giro della rete. Scopelliti ne ha per tutti, ma soprattutto è pronto a difendere a spada tratta quel “modello Reggio” che era diventato il suo cavallo di battaglia e che ora rischia di capitolare davanti ad un possibile scioglimento del Comune che ha guidato per otto anni. 

LA REGIONE. La prima dichiarazione Scopelliti la dedica ai costi della politica e alla Calabria. «In Calabria non ci sono problemi per i costi della politica, anche perché – ha detto – quelle che sono riportate dai giornali sono cifre che rientrano nei parametri e nella media». Ai microfoni di La 7 per la trasmissione «Omnibus», il presidente rilancia: «Bisogna leggere i numeri e leggerli in maniera obiettiva e noi su questo abbiamo dato non oggi ma ad inizio legislatura l’esempio di una scelta coerente: abbiamo ridotto del 50% le consulenze, abbiamo tolto il vitalizio per la nuova stagione che arriverà dopo questa esperienza, ridotto del 40% le commissioni consiliari, fatto due tagli agli emolumenti dei consiglieri e ridotto le strutture speciali. Sicuramente dopo avere visto quanto accaduto nel Lazio – ha detto ancora Scopelliti – è chiaro che il problema esiste perché che un consigliere abbia una dotazione di 100 mila euro e che i finanziamenti finiscano nei conti personali dei consiglieri questo ha creato sgomento. In Calabria, posso dire che chi sostiene delle spese per conto del gruppo lo fa con tanto di fattura. Due giorni fa abbiamo approvato una norma in base alla quale per legge i gruppi avranno una società esterna come la Camera che certificherà i bilanci».

I FATTI REGGIO. Impossibile non affrontare durante la trasmissione il tema “caldo” di questo periodo, il possibile scioglimento di Reggio: «C’è in atto un’aggressione dopo la vicenda del Lazio per abbattere Scopelliti in Calabria come si sta facendo nel Lazio con la Polverini e con Formigoni in Lombardia». 

«La commissione d’accesso nel Comune di Reggio Calabria – ha aggiunto Scopelliti – è stata messa in campo per giudicare la gestione dell’amministrazione attuale. Il problema di fondo è che quella città è stata governata per otto anni ed è stata trasformata ed è cresciuta al punto che il Parlamento gli ha riconosciuto il ruolo di città metropolitana. E chi ha conosciuto Reggio in quegli anni ha avuto modo di prendere atto  della crescita del territorio». 

SCOPELLITI AVVOCATO. Dopo avere difeso il proprio operato, gli argomenti (e le inchieste giudiziarie) si intrecciano con quelli di altre regioni:  «Cosa c’è in Calabria, Lombardia e nel Lazio? – si è chiesto il governatore della Calabria polemizzando in trasmissione – Ci sono tre governatori del Pdl che hanno consenso e che sono punti fermi della nuova stagione del Pdl di Angelino Alfano. E chiaro che questa ondata, e noi lo diciamo da un anno e mezzo, punta all’aggressione. Io sono indagato per un falso in bilancio perchè secondo il magistrato Scopelliti non poteva non sapere. Lo stesso caso della Polverini. Tu non potevi non sapere che chi metteva in campo i bilanci gonfiava i residui attivi. Ma Veltroni che da sindaco di Roma ha lasciato un buco di bilancio di 12 miliardi di euro, non è indagato, così come non è indagato l’ex sindaco di Napoli Iervolino».

«Secondo me Formigoni non deve dimettersi», ha spiegato Scopelliti nella veste di rappresentante nazionale del Pdl e dell’intera coalizione di centrodestra. «Non capisco perchè si chiedano le dimissioni di Formigoni – ha aggiunto Scopelliti – quando nel caso di Filippo Penati, che era capo della segreteria di Bersani, non si è applicato il medesimo ragionamento per chiedere le dimissioni del leader del Pd».

Quindi, “salvato” Formigoni, è toccato a Renata Polverini: «E’ stata una forzatura spingere Renata a rassegnare le dimissioni. Questo è un Paese strano, in cui il capo segreteria Penati fa affari per conto del partito, ma non paga il segretario. C’è una doppia morale». 

La filosofia “scopellitiana” è chiarita ancora meglio durante la diretta di Sky Tg24: «L’idea di generalizzare è la cosa più devastante per questo paese. Abbiamo bisogno, come ha detto il presidente Napolitano, della buona politica».

La giornata romana del presidente Scopelliti si concluderà con la Conferenza delle Regioni, impegnata ad affrontare soprattutto il tema delle riforme per ridurre i costi. Con il governatore calabrese così in forma e pronto a tutto, c’è da giurarsi che sarà una riunione molto proficua. 

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