2 minuti per la lettura
REGGIO CALABRIA – «Non posso dimenticare in questo momento il sacrificio che siete chiamati a sopportare voi tutti che in questa assurda politica di tagli avete perso il posto di lavoro, o siete costretti come genitori a fare i salti mortali per accompagnare i figli a scuola». Lo afferma il vescovo di Locri-Gerace, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, nel suo messaggio per l’inizio dell’anno scolastico. «Ancora una volta – ha proseguito – la società è chiamata a dare con decisione e impegno il meglio di se stessa per questa opera, che decide del suo futuro. Siamo tutti consapevoli che il futuro della Locride e la sconfitta di ogni suo male, anche la criminalità organizzata, passa attraverso la scuola, chiamata a dare cultura e valori, primo fra tutti quello della legalità».
«Auguro – ha sostenuto mons. Morosini – che si possa iniziare bene affinchè i possibili ritardi in ogni campo non impediscano il retto funzionamento della scuola a discapito dei ragazzi. Auguro che si possa lavorare tutti assieme, le varie istituzioni educative del territorio in spirito di ricerca. La verità e il bene sono come un mosaico che dobbiamo costruire assieme, ciascuno con il proprio impegno. Vengano rispettate le scelte di fondo della famiglie circa la trasmissione dei valori ai loro figli. Saluto di vero cuore tutti gli alunni, figli di immigrati, augurando loro accoglienza da parte di tutti, ma chiedendo anche lo sforzo di aprirsi alla nostra cultura, pur conservando quella delle proprie origini. In unità di intenti. Nel senso che l’azione educativa di tutti miri al bene oggettivo della formazione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani. Può variare la tipologia delle agenzie educative, ma unico è l’obiettivo: il soggetto da educare, verso il quale deve esserci il massimo rispetto. In spirito di comunione e collaborazione. E’ troppa alta la posta in gioco per la formazione perchè ci si possa ignorare tra tutte le agenzie educative e tra tutti gli educatori, o, quel che è peggio, lottandosi reciprocamente. Alle famiglie in modo particolare raccomando di collaborare con la scuola sin dall’inizio dell’anno scolastico. In spirito di servizio. La priorità bisogna sempre darla ai soggetti da educare, per cui occorre accettare tutti i sacrifici che l’attività formativa comporta».
«Agli insegnanti di religione – ha concluso mons. Morosini – raccomando in modo particolare di educare alla ricerca religiosa e alla conoscenza autentica della religione cristiana, che costituisce la base e il punto di riferimento della nostra cultura e della nostra storia. In questo anno della fede invitino gli alunni, che si avvalgono dell’insegnamento della religione, ad approfondire sempre più il dato rivelato e la conoscenza della Scrittura».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA