1 minuto per la lettura
ROMA – Via libera del Senato al decreto legge sulla revisione della spesa. Il provvedimento è stato approvato dall’Aula di Palazzo Madama con 217 sì, 40 no e 4 astenuti. Il provvedimento passa ora alla Camera. E si porta dietro una tegola per la Calabria. Tra i passaggi imposti dal decreto ci sono infatti i tagli alla spesa pubblica per trovare risorse necessarie ad evitare l’aumento dell’Iva ad ottobre, ad ampliare le tutele ad altri 55 mila esodati e ad aiutare i comuni colpiti dal sisma dell’Emilia. Ma per ottenere questi risultati è previsto qualche aggravio fiscale: a partire dall’addizionale Irpef di alcune regioni, tra le quali appunto la Calabria. Secondo il testo approvato al Senato sono 8 le regioni che potranno anticipare al 2013 lo sblocco dell’addizionale Irpef, previsto per il 2014. Le regioni interessate sono otto: Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia, Calabria, Piemonte e Puglia.
Mazzata anche per le Province: saranno «riordinate» in modo da averne solo con almeno 350.000 abitanti e un territorio di 2.500 chilometri quadrati. E la scure non ha risparmiato Vibo Valentia e Crotone, nonostante l’emendamento che era stato presentato. Una situazione che ha fatto montare la furia della senatrice crotonese del Pdl Dorina Bianchi, una dei 40 inquilini di Palazzo Madama che hanno votato contro il decreto. Bianchi ha denunciato infatti «un’assoluta mancanza di sensibilità e di confronto del Governo» sul tema degli enti locali calabresi.
Redazione web
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA