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CATANZARO – La battaglia per la rinascita della Calabria è una battaglia per la ripresa del Paese. Il Partito democratico ha presentato oggi alla Camera una mozione, che intende far mettere ai voti in parlamento a settembre, in cui si punta tra l’altro ad archiviare per sempre il progetto del ponte sullo Stretto di Messina. «Dopo 40 anni è arrivato il momento», si legge nel testo, «di abbandonare definitivamente il ‘miraggio’ del Ponte».
«E’ straordinario che un grande partito presenti una mozione su una singola Regione, ma l’obbiettivo è riportare la Calabria come una grande questione del Paese», ha spiegato Marco Minniti, «vogliamo predisporre un intervento urgente, una terapia d’urto, e un progetto di medio termine su cui vorremmo ci fosse una consapevolezza più ampia».
Tra i punti qualificanti, ha elencato, c’è il Ponte. «La società Ponte sullo stretto andrebbe sciolta e i fondi utilizzati per la Calabria», ha sottolineato. Sul rapporto inscindibile fra destino del Sud e destino dell’Italia ha insistito Pier Luigi Bersani. «La disuguaglianza territoriale non fa bene; tutte le volte che il Sud si avvicina al Nord, l’Italia si avvicina all’Europa perchè le risorse potenziali di crescita sono lì», ha ricordato il segretario del Pd.
«Da qui, la ripresa del tema Sud in una chiave di reciprocità devastata dalla cultura politica del centrodestra in tutti questi anni, che pensando di salvare il Nord reso impronunciabile la parola Mezzogiorno con i risultati che vediamo», ha proseguito.
Sulla stessa linea Dario Franceschini. «Questa è davvero una battaglia nazionale, non il sostegno a una battaglia regionale», ha assicurato. «Dopo tanti anni di leghismo e berlusconismo che hanno seminato l’idea che il Sud è un problema, dobbiamo riuscire a far passare all’opinione pubblica l’idea che il Sud non è un problema ma una risorsa», ha insistito. «Investire lì è la condizione perchè l’Italia resti competitiva nel futuro, per questo chiederemo la calendarizzazione della mozione in Aula dopo la pausa estiva, e là registreremo la disponibilità del governo e degli altri partiti di misurarsi con noi».
Anche per Alfredo D’Attorre, commissario del Pd in Calabria, «non c’è ricostruzione del Paese e nuovo ruolo Italia in Europa senza che in una regione come la Calabria si determinino le condizioni di un cammino nuovo e una riscossa civile». Per questo è stata organizzata a Lamezia Terme, il 29 settembre, la conferenza nazionale del Mezzogiorno.
I COMMENTI. L’iniziativa, secondo Sandro Principe, capogruppo del PD alla Regione, «evidenzia che il PD pone lo sviluppo del Mezzogiorno come priorità da perseguire, di cui si deve fare carico il Governo Monti anche nell’attuale delicato momento economico e politico che vive il Paese. Per il Partito Democratico – prosegue Principe – l’Italia non crescerà se non si rilancia il Mezzogiorno, fidando su una significativa presenza dello Stato nei settori della sicurezza, delle infrastrutture, della conoscenza, dell’istruzione, della ricerca e della innovazione tecnologica, e sulla capacità di mettere in campo una virtuosa politica del far da sè da parte delle Regioni e del Sistema delle Autonomie Locali del sud nei settori di loro competenza. La mozione dimostra, infine – conclude il Presidente del Gruppo regionale del Partito Democratico – come la rinascita della Calabria per il PD rappresenta una priorità nell’ambito della stessa Questione Meridionale».
Secondo il deputato Franco Laratta, «tutto questo ha una particolare importanza. Sia perchè il Pd fa della ‘mozione Calabrià il suo piano di sviluppo e di rilancio della nostra regione, sia perchè su questa mozione è stato impegnato a pronunciarsi il Governo Monti, che deve intervenire con estrema urgenza per salvare la Calabria dall’abisso economico-sociale in cui è sprofondata! Le condizioni della Calabria sono drammatiche. Siamo ormai l’ultima regione d’Europa in tutto. La Giunta regionale – prosegue – è ormai scomparsa, come imballata. Il presidente Scopelliti ha esaurito tutte le sue energie in una vuota e sterile azione di perenne propaganda. Nessun obiettivo è stato raggiunto. il 30% delle famiglie calabresi vive in condizioni di povertà. A questo punto scatta l’ora dell’emergenza. Occorre pensare subito ad una svolta in Calabria, ad una nuova stagione politica, al superamento dell’attuale fase, ad una prospettiva che possa emergere già nei prossimi mesi. Fuori – conclude – da tutti gli schermi, fuori da tutti gli equilibri politici».
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