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COSENZA – La linea della rottamazione del 75% dei parlamentari e del 50% del consiglieri regionali del Pdl auspicata da Giuseppe Scopelliti con un’intervista all’Avvenire ha scosso il partito e provocato anche amarezza in qualche dirigente del Pdl. Solo Sandro Bondi ha replicato pubblicamente per le rime, altri hanno preferito il silenzio. Malumori proprio tra qualche ex di Alleanza nazionale perché quell’area sta vivendo con disagio le ultime vicende del Pdl nazionale e Scopelliti era uno di loro. C’è chi fa notare l’infelice scelta del giornale dei vescovi per rimproverare Alfano di essere «troppo democristiano» e la contraddizione di un uomo di destra come Scopelliti di voler fare un partito di moderati e quindi vicino agli ex dc.
Con il vicecoordinatore vicario del Pdl calabrese, il senatore Antonio Gentile, proviamo a capire e dare un senso politico alla linea di Scopelliti e come il Pdl calabrese potrebbe essere conseguenziale. Gentile trova «giusto aprire una riflessione a tutto campo dopo la battuta d’arresto delle amministrative», del resto lo ha fatto ieri il presidente del Senato Renato Schifani (vi riferiamo a pagina 5) con una lettera che farà molto rumore. E Schifani, sarà in Calabria il 22 giugno al Teatro Rendano per un’iniziativa del Pdl sulla riforma degli enti locali. «Scopelliti – esordisce Gentile – è un giovane di belle speranze ed è normale che lui spinga per cambiare le cose».
I toni sono molto forti per un partito abituato a “lavare i panni in famiglia”.
«Esprime uno stato di preoccupazione – anche giustificato dal fatto che in Calabria riusciamo a tenere alte le percentuali – che la crisi del partito possa contagiare tutti, anche noi. Un presidente di Regione deve poter esprimere liberamente il proprio pensiero, ovviamente nulla che non sia una discussione molto pacata. E’ ovvio che ci sono delle affermazioni molto forti, e su questo ci vorrebbe nel partito una riflessione più approfondita, in modo da specificare i fatti meglio e definirli nel dettaglio».
Il presidente dice che il 75% dei parlamentari dovrebbero andare a casa
«Scopelliti sa più di me che il criterio della cooptazione ha comportato delle scelte infelici se non infauste per il partito. Però non giudicherei sulle percentuali, forse qui ha esagerato, non c’è bisogno del bilancino per dire come vanno le cose. Ovviamente quando fa riferimento ai territori credo che ne abbia tutto il diritto».
Qualche suo collega parlamentare si sarà risentito
«Chi ha le carte in regola non deve temere nulla perché chi lavora e lo fa con passione e porta risultati è naturale che debba essere premiato».
L’intervista completa al senatore Antonio Gentile, a cura di ADRIANO MOLLO, è sull’edizione cartacea di oggi del “Quotidiano della Calabria”.
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