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COSENZA – Dopo i fuochi d’artificio dei giorni scorsi in casa Pd è il momento del silenzio. Ieri è stata una giornata abbastanza tranquilla, anche se non sono mancate le prese di posizione. Ad esempio quella del gruppo Pd del consiglio comunale di Crotone che plaude alla scelta del parlamentare Nicodemo Oliverio. «E’ la prima volta scrivono – che il PD Nazionale e Regionale indica un rappresentante, eletto nella provincia di Crotone, quale possibile candidato alla segreteria calabrese». Insomma un riconoscimento per il lavoro svolto da tutto un gruppo dirigente, quello crotonese, che al partito ha sempre portato messe di voti e successi. Ancora più significativa è la presa di posizione di Azione Democratica, la componente fondata da Nicola Adamo. In una nota diffusa ieri il coordinatore provinciale Manuel Mascaro tiene a sottolineare che non esiste un “gruppo Nicola Adamo” bensì uomini e donne che insieme al consigliere regionale hanno dato vita ad un’area politico-culturale chiamata appunto “Azione Democratica”. Fra l’altro Mascaro tiene a sottolineare che proprio uno dei punti di forza di quest’area è proprio il contrasto ad un’eccessiva personalizzazione della politica e dei partiti. Da qui ne discende che assolutamente non può dirsi a priori che l’area si schiererà contro Nicodemo Oliverio per il sol fatto che su questa candidatura converge l’altro Oliverio, Mario. «La nostra posizione – scrive Mascaro – non è affatto speculare a quella di Mario Oliverio». Sarà la politica e il progetto di partito a dividere o unire in sede congressuale e non certo antipatie o simpatie personali. Nulla osta, dunque, che il gruppo possa sostenere l’Oliverio parlamentare se verrà convinto dal suo programma e dalle sue scelte. Del resto quelli di Azione Democratica definiscono quasi profetico il manifesto stilato nell’ottobre del 2010 dove nel punto dove definiscono il rapporto fra Azione Democratica e il Pd scrivevano Rinnovamento! Rinnovamento! Rinnovamento!

IL SONDAGGIO SUL WEB – Nel corso delle ultime ore prosegue il testa a testa tra Salvatore Scalzo e Mario Maiolo il primo fermo a quota 45% dei suffragi il secondo a una manciata di voti di distanza con il 44% (8899 Scalzo 8306 Maiolo). Più dietro con 1.352 preferenze Mario Oliverio mentre sale a 79 voti Nicodemo Oliverio. Fermo a 78 preferenze Marco Minniti

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