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IL Consiglio dei Ministri, riunito oggi, ha impugnato la legge regionale sul “Piano casa”, contenute, evidenzia una nota di palazzo di Chigi, nella legge regionale «n. 7 del 10 febbraio 2012 recante «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 agosto 2010, n. 21, nonchè disposizioni regionali in attuazione del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70 convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106».

Secondo il Consiglio dei Ministri, «alcune disposizioni, modificando la precedente legge sul cosiddetto  «piano casa» della Regione Calabria, introducono previsioni che risultano in contrasto con i regolamenti statali che disciplinano la distanza tra gli edifici, la distanza degli edifici dal nastro stradale ed ulteriori prescrizioni tecniche, tra cui alcune volte a prevenire i rischi sismici. Altra disposizione della stessa legge è stata impugnata in quanto consente – secondo il Governo nazionale – la sanatoria degli abusi edilizi realizzati in aree sottoposte a vincolo paesaggistico».

Sulla decisione presa oggi dal Governo, è intervenuto l’ex presidente della Regione, Agazio Loiero, ricordando che aveva sollevato il problema al ministro degli Affari regionali, Piero Gnudi: «La mia protesta – evidenziato Loiero – andava e va verso una mia totale indisponibilità a realizzare, grazie a quella norma, una sanatoria. Se si presenta una proposta accettabile, personalmente sono disponibile ad accettarla, ma sono assolutamente indisponibile all’ulteriore devastazione del nostro territorio». Sulla stessa lunghezza le dichiarazioni di altri esponenti politici del centrosinistra; secondo Doris Lo Moro, «La mia protesta – conclude Loiero – andava e va verso una mia totale indisponibilità a realizzare, grazie a quella norma, una sanatoria. Se si presenta una proposta accettabile, personalmente sono disponibile ad accettarla, ma sono assolutamente indisponibile – ha concluso – all’ulteriore devastazione del nostro territorio». Concordi anche il consigliere regionale, Carlo Guccione, e il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sandro Principe; secondo quest’ultimo, «la giustezza della nostra battaglia di opposizione – prosegue Principe – portata avanti con decisione in Commissione, in Aula, sulla stampa ed attraverso l’iniziativa di trasmettere al Ministro delle Regioni un corposo dossier, in cui sono state segnalate tutte le criticità della normativa, trova conferma nella decisione assunta dal Governo Monti. Ci auguriamo che la Giunta regionale, chiusa ad ogni suggerimento per migliorare la produzione legislativa regionale, prenda atto di questo stato di cose e sia in futuro più aperta rispetto a critiche e proposte aventi una valenza costruttiva, dal momento che le leggi approvate dalla maggioranza di centrodestra,compreso il bilancio annuale e la finanziaria, vengono sistematicamente falcidiate nelle sedi istituzionali deputate al controllo di costituzionalità».  

 

 

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