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CATANZARO – Sono 84 i Comuni calabresi che andranno al voto il 6 e 7 maggio ma l’attenzione è tutta concentrata sulla sfida di Catanzaro, dove si torna alle urne a distanza di appena un anno dall’elezione del deputato Pdl, Michele Traversa, che a dicembre ha rassegnato le dimissioni per conservare lo scranno a Montecitorio. La presentazione delle liste inizierà lunedì 2 aprile e si concluderà il giorno successivo.

I candidati a sindaco in lizza per la guida del capoluogo di regione sono il 28enne Salvatore Scalzo (Pd), già in campo contro Traversa lo scorso anno, quando fu battuto ma ottenne quasi il 33% dei consensi personali, doppiando i voti della sua coalizione; per il centrodestra Sergio Abramo, alle spalle due mandati da sindaco (la seconda volta fu rieletto quasi con un plebiscito, sfiorando il 72% dei voti) e attuale presidente della Sorical; per il Polo di centro – la “vera” novità politica che nasce dalla rottura, a livello cittadino, dell’alleanza tra Udc e Pdl che governa la Regione – l’imprenditore Pino Celi, già assessore ai Lavori pubblici negli anni ’90. Tra gli aspiranti alla carica di primo cittadino anche Antonio Carpino (Partito comunista dei lavoratori).

A sostegno di Scalzo, la coalizione di centrosinistra schiererà 8 liste: oltre al Pd e a due civiche di area democratica, il Partito socialista, Idv, Sel, Federazione della Sinistra e Svolta democratica di Vincenzo Ciconte. Proprio il consigliere regionale ex “Autonomia e diritti” è stato protagonista, nell’arco di due settimane, di una parabola politica che l’ha visto prima candidato a sindaco per il Polo di centro, con tanto di investitura romana da parte dei vertici nazionali dell’Udc (Casini diede la notizia su Twitter). Poi la rinuncia alla candidatura, il ritorno nel centrosinistra e l’annuncio, nel corso di una conferenza stampa con il commissario regionale dei democratici Alfredo D’Attore, della sua adesione al Pd e al gruppo regionale di Palazzo Campanella. Nella sua corsa a Palazzo de Nobili, anche Abramo potrà contare su 8 liste, di cui 5 di area Pdl (tra cui la “Scopelliti presidente”, che ieri ha presentato i suoi candidati alla presenza del governatore), ma anche su Api, Adc e una lista con Nuovo Psi, Partito repubblicano e candidati espressione dell’Udeur. L’ingresso in extremis nel centrodestra di Api e altri movimenti a lungo seduti al tavolo del Terzo polo (come Azione popolare del deputato ex “responsabile”, Silvano Moffa) ha creato qualche turbolenza all’interno dello schieramento dei moderati e, in particolare nell’Udc, in cui non manca la corrente degli scettici che ritengono avventato il divorzio dal Pdl. A sostegno del costruttore edile, Pino Celi, scelto all’ultimo minuto dopo il passo indietro di Ciconte, uno schieramento di 5 liste: oltre ai centristi, l’Mpa dell’ex governatore Agazio Loiero, i finiani di Fli e due civiche.

Oltre che a Catanzaro, a maggio saranno chiamati alle urne i cittadini di alcuni grossi centri come Cassano allo Ionio, Castrovillari, Palmi e Paola. Degli 84 Comuni al voto 26 sono in provincia di Cosenza, 24 di Reggio Calabria, 19 di Catanzaro, 13 di Vibo Valentia e 2 in provincia di Crotone.

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