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Sarà l’autopsia, prevista nei prossimi giorni, a chiarire se Giovanna Arrivoli – la donna di 41 anni in procinto di cambiare sesso trovata senza vita, semisepolta, lunedì scorso a Melito (Napoli) – sia stata torturata prima di essere uccisa con tre colpi di pistola.
I carabinieri hanno fermato un uomo, accusato dell’occultamento del cadavere. Ad incastrarlo ci sarebbero le impronte digitali trovate su alcuni attrezzi usati per scavare il fosso dove è stato gettato il corpo. Secondo gli investigatori la donna era legata al clan Amato-Pagano.
La sua scomparsa, risalente allo scorso 6 maggio, è stata denunciata dalla sua compagna. Il suo omicidio, infine, secondo una delle piste seguite dagli inquirenti, potrebbe essere riconducibile a una partita di droga non saldata.
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