Vittorio Feltri
3 minuti per la letturaVittorio Feltri, vaffanculo. Te lo dico così, come te lo direbbe una signora di Catanzaro ascoltando la tua incredibile filippica sul modo di vestire e di apparire della Salis e di altri neoparlamentari europei e il tuo altrettanto incredibile paragone con la “cameriera di Catanzaro che è la cosa più bassa che si possa immaginare”.
Perché tu, con le tue giacche di morbida lana che fanno quasi veste da camera e gli occhialetti finto corno, sei vestito come un vecchio belinone del secolo scorso ed è arrivata l’ora che qualcuno te lo dica.
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Ho usato volutamente temi e parole che non ho mai utilizzato prima sul giornale (e spero di non usare mai più) per una precisa ragione. Perché se a questa gente tu parli educatamente e sociologicamente di “body shaming” e di “razzismo nord-sud”, ti dicono che sei il solito esponente del “politically correct” e ti danno, tanto per gradire del “pidiota, buonista”.
CARO FELTRI, VAFFANCULO NON HAI IL DIRITTO DI INSULTARE UNA CITTÀ E UNA REGIONE
Caro collega Feltri, vuoi dire “pane al pane e vino al vino” e parlare come si faceva al bar? Allora è giusto che tu ti becchi allocuzioni da bar. Perché quando eravamo ragazzi (o anche dopo), a dirle grosse davanti a una tazzina di caffè o a un bicchiere di vino, siamo stati capaci tutti. Tu sarai stato al Giambellino, io ho vissuto nei carruggi di Genova. Ne abbiamo viste e sentite tante, ma questo non ti dà il diritto di insultare un’intera città e una regione. E con la Calabria, sei recidivo. Perché, negli anni ‘80, in un reportage da San Luca, definisti “vecchie, goffe e nere come insetti” le donne sanlucote.
Vuoi che ti mandi qualche foto di quanto sono eleganti le donne di Catanzaro, qualunque mestiere facciano? Perché vedi, mi pare che tu continui a guardare e giudicare il mondo attraverso stereotipi che anche i bovari della Valtellina hanno superato. Perché mentre tu ne stavi seduto alla scrivania a sentenziare su fatti che, probabilmente, non hai nemmeno mai visto, la gente è cresciuta, è andata a scuola, ha studiato problemi che tu nemmeno immagini e sa fare cose che non sapresti neppure da che parte cominciarle.
Lo sai che a Catanzaro, come in tutta la Calabria, ci sono ingegnere, avvocate, storiche, filosofe e psicologhe che ti farebbero a pezzettini in qualunque discussione? Ma no, tu, impancato alla tua scrivania di mogano con dietro le targhe e la classica e intonsa enciclopedia, ti credi in diritto di spararle grosse. Tanto gli altri sono troppo educati per risponderti. Oppure pensano: “Ha una certa età, lasciamolo dire”.
Ecco, questa volta, però non si può soprassedere. Anche arrivati all’età del rimbambimento, non ci si può permettere di sparare qualunque cazzata ci passa per la mente. Il rispetto per il prossimo non è un optional.
E spero che tante donne calabresi, di Catanzaro e di tutte le altre province, ti rispondano con la prima frase di questo testo.
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Caro Razzi,
complimenti. Chiaro ed incisivo! Purtroppo feltri non capirà!
Bravo direttore
Non poteva rispondere meglio.
Le dica di chiedere alla sua amica Giorgia quanto spende in vestiti; lei si che come donna del popolo si veste “ bene” e immagino con poca spesa
Caro Direttore,
Condivido in pieno la tua risposta a Feltri.
Come giornalista tedesco giro la Calabria
Ogni anno e trovo grande cordialità e
apertura al dialogo. , non parlare della
squisita ospitalità, che vien dal cuore.
Un caro saluto Ulrich Ritter ,
Egregio dr. Razzi, io sono della cosiddetta padania e sono lieta di associarmi a lei nella “benedizione” di Vittorio Feltri, ometto insopportabile e arrogante. La invidio perché abita in una regione meravigliosa, come la sua gente
Da Catanzarese che vive in Sardegna da più di quaran’ann,i ma sempre catanzarese, un messaggio per Feltri: vafanculu tu e cu ti vesta a matina!
Capirai, si offendono pure… eppure anche i meridionali non ci vanno per niente leggeri quando parlano dei montanari del nord. Loro, che al nord hanno trovato fortuna xche al loro paese muoiono di fame.
Ecco. Feltri piace a questa gente qui. Quelli che si sentono superiori. Si sentono,perche’ appena parlano si capisce che non lo sono.
La fortuna l’hanno fatta fare a voi.che dopo aver conquistato e saccheggiato il Sud senza dichiarare guerra con l’,aiuto di massoni anglofoni interessati alla decadenza della Sicilia per il controllo del Mediterraneo, avete devastato, scannato, massacrato interi paesi e de- industrializzato il Sud, potenziando le vostre ferrovie e autostrade e trattando da colonie il Sud. La sua gente costretta ad andare via e ad accettare pur di vivere le vostre quattro lire e a pagarvi affitti scandalosi conditi tra l’altro di disprezzo, mentre voi con la manodopera del Sud avete prosperato. Ora continuate a farlo con le Università, gli affitti in nero e pretendere anche l’autonomia differenziata dopo tutto questo ( purtroppo devo ammettere che molto è stato fatto con la compiacenza di una classe politica locale) . Prima risarcite il Sud di tutto questo e poi va benissimo la vostra autonomia
Essere disgustoso come sempre ..Peccato che sia ancora considerato un giornalista nonostante parli e scriva come un qualunque idiota dannoso a sé stessi e alla sua categoria.Un vaffa… è il minimo sindacale che si merita ,oggi come ieri .
Perfetto. Pertini diceva: a brigante, brigante e mezzo
Da Calabrese emigrato a Milano dal 1961, invito il Direttore Vittorio Feltri a trascorrere a mie spese un soggiorno di una settimana al Residence l’Ogliastro di Petrizzi, nello stesso appartamento dove ho fatto ospitare don Pier Emilio Salvade, Vicario del Vescovo di Trieste, in agosto 2016.
Se a Feltri, non piace il Residence L’Ogliatro di Petrizzi, in alternativa l’ospito nell ‘Agriturismo Ferria di Olivadi, dove sono nato nel 1940 ed emigrato a Milano dal 1961.
Boh, a questo punto mi aspetto querele a raffica da parte delle casalinghe di Voghera, che vengono citate da decenni a sproposito. Cerchiamo di non superare il limite del ridicolo e dedichiamo i nostri commenti a questioni serie.