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Turismo in ripresa in Calabria, ma numeri ancora bassi rispetto al pre Covid. Prezzi aumentati in maniera esponenziale e persino i calabresi scelgono mete alternative
COSENZA – Se il 2022 ha rappresentato l’annus horribilis per eccellenza in termini di presenze turistiche, il 2023 fa presagire una certa ripresa. «Nel 2019 in Calabria – spiega Fabrizio D’Agostino, presidente regionale di Federalberghi – abbiamo avuto 9,5 milioni di turisti; nel 2022, invece, solo 7,5 milioni a causa degli strascichi del Covid, della guerra, dei rincari delle materie prime. Quest’anno – continua il presidente di Federalberghi Calabria – le previsioni del nostro Osservatorio ci dicono, al contrario, che si potrebbe arrivare a un massimo di 8,5 milioni di turisti: dunque, la ripresa c’è, il pienone no».
E i motivi di tutto ciò sono chiari. «Gli albergatori qui in regione hanno aumentato – spiega D’Agostino – in maniera esponenziale i prezzi: è normale che i calabresi abbiano optato per mete dove quest’innalzamento dei costi non è avvenuto. Albania, Romania, Baleari. Qui – dice ancora il presidente regionale di Federalberghi – le cose sono andate diversamente e i prezzi sono stati diminuiti per favorire il turismo».
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Se, quindi, i calabresi trascorreranno, almeno in larga parte, le proprie ferie d’agosto fuori regione, in chi si identificano questi 8,5 milioni di villeggianti? «Si tratta di visitatori stranieri – chiosa Fabrizio D’Agostino – Arriveranno da ogni dove per conoscere la terra da cui gli autoctoni vanno via, almeno per l’estate». Fenomeno, quest’ultimo, dovuto principalmente, pertanto, alla politica dei prezzi, che in Calabria sembra giocare al rialzo.
TURISMO IN CALABRIA, «RIFINANZIARE LA LEGGE CHARTER»
«Come Federalberghi Calabria – continua il presidente D’Agostino – chiediamo alle istituzioni regionali che la cosiddetta legge Charter venga finanziata: è un modo giusto di rendere maggiormente competitivo sul mercato il lavoro degli operatori turistici. Perché – spiega sempre Fabrizio D’Agostino – significherebbe calmierare il costo del volo nel pacchetto turistico proposto all’utenza: una parte del prezzo viene pagata dalla Regione, la restante dal viaggiatore». Appello, quello del presidente degli albergatori calabresi, che il governatore Roberto Occhiuto ha già colto e fatto suo.
«È stato pubblicato dalla Regione – sottolinea D’Agostino – l’avviso esplorativo per la partecipazione alla procedura di assegnazione di aiuti a compagnie aeree per l’avviamento di nuove rotte di collegamento con gli aeroporti calabresi. Un buon segnale – commenta ancora D’Agostino -, dal momento che l’obiettivo finale dell’intervento è l’attivazione di nuove rotte, per l’appunto, che favoriscano la connettività del territorio, per il riposizionamento competitivo delle principali destinazioni turistiche calabresi e per lo sviluppo economico e sociale di questa terra».
GLI AFFITTI BREVI “FANNO MALE” AGLI ALBERGHI
Al presidente D’Agostino chiediamo, in ultimo, per quale soluzione alloggiativa propendano i turisti. «Quest’anno – dice – andranno particolarmente bene gli agriturismi, certo anche gli alberghi tout court che, comunque, vengono sempre più “inficiati” dalle seconde case e dal fenomeno degli affitti brevi. Un circuito, quest’ultimo, distorto anche dal punto di vista fiscale – conclude D’Agostino -. Noi negli alberghi dobbiamo adeguarci alle normative europee, loro, invece, aprono le loro case e ciao».
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