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Costi alti e previsioni “obsolete”, tempi lunghi e soldi lasciati nei cassetti: in Calabria la sanità del Pnrr va a rilento

COSENZA – Una manciata di fondi utilizzati e molti problemi sul fronte costi reali. E poi c’è il definanziamento complessivo del progetto Pnrr e il cambio di tempistiche, con particolare attenzione proprio per quelle strutture che dovranno sorgere da zero. Dovranno perché al momento l’intero “sistema” Pnrr sulla missione 6 si muove a passo di lumaca.

Stando all’aggiornamento di luglio sullo stato di attuazione si procede spediti soprattutto sul fronte grandi apparecchiature. Su un totale di 286 apparecchiature, ne sono state ordinate 233, consegnate 183 e collaudate 180. E i dati non sono ancora del tutto chiari. Nel documento è un continuo segnalare un disallineamento dei dati e la mancata trasmissione dei dati aggiornati sulla piattaforma nazionale.

Sanità in Calabria e Pnrr

Ma in ogni caso per ospedali e case della comunità la situazione si fa più complicata. Delle sessantuno case di comunità previste solo una è nella fase di progettazione esecutiva. Le restanti restando indietro. In mezzo resta sempre il problema dei costi. Ancora troppo alti e con pianificazioni di spesa ormai da mettere in soffitta. La questione continua a riflettersi sull’avanzamento dei progetti.

Al momento dei sessantuno complessivi, quarantuno hanno incontrato difficoltà sul fronte costi. Anche undici dei venti ospedali di comunità invece si trovano nella stessa condizione e solo quattro sono in fasi di progettazione esecutiva. Poi c’è il punto sui fondi, anche se nella relazione viene specificato il mancato aggiornamento dei dati. Al momento la maggior parte dei fondi stanziati sulla missione 6 restano inutilizzati.

Solo sugli ospedali di comunità viene segnalato un impegno di spesa di 1,4 milioni per il 2023 nonostante un “budget” previsto di 11,7 milioni di euro. Stessa cosa per le case della comunità. 1,8 milioni di euro circa impegnati dalla Regione rispetto ad un fondo annuale di 27,6 milioni di euro. L’ultimo punto riguarda poi il futuro di queste strutture. Il sostanziale ridimensionamento governativo della missione sei potrebbe avere ripercussioni anche in Calabria.

A rischiare maggiormente sono quei progetti (pochi) che nascono da zero, vale a dire necessitano di una costruzione ex novo. Il target del 2026 è già considerato un’utopia.

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