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La Calabria è l’ultima regione nell’Unione Europea per i livelli di occupazione entro tre anni dalla laurea: solo il 37,2% (tra l’altro in calo rispetto al passato) dei neo laureati trova lavoro a fronte del 59,5% della media italiana e dell’81,5% medio dell’Unione.

Ma la Calabria non è l’unica regione d’Italia ad occupare la vetta in questa sconcertante classifica, subito dopo, infatti, viene la Sicilia che occupa la seconda posizione con il 38,3%.

Il dato proviene dall’ultima versione del libro sulle Regioni pubblicato da Eurostat, l’istituto di statistica dell’Unione europea, nel quale, basandosi sui dati del 2020, si affronta anche il tema dell’istruzione e del lavoro.

Dopo le due regioni dello Stretto, al terzo posto si trova una regione della Grecia. Mentre la regione che fa meglio è quella dello Schwaben in Germania (97,6%), in crescita sul 2019.

Calabria ultima anche tra le occupate tra le neo-laureate

Anche se si guarda al solo universo femminile le notizie non sono buone per la Calabria. Per le giovani neolaureate infatti la Calabria si conferma in coda con il 32,3% seguita ancora una volta dalla Sicilia (33,5%). Due regioni che, quindi, registrano circa una laureata su tre al lavoro dopo tre anni dal titolo. In Italia, al contrario, le cose vanno meglio ma non troppo visto che nel complesso le giovani laureate con un lavoro a tre anni dalla laurea sono il 57,1%, un dato medio inferiore anche alla Grecia e lontano dalla media Ue (80,5%) di oltre 20 punti.

Il dato sull’occupazione dei giovani laureati a tre anni dal titolo è in calo anche a causa della pandemia, ma l’Italia ha registrato una riduzione di 2,2 punti a fronte di una flessione di 1,7 punti nella media dell’Ue a 27.

Alcune regioni italiane fanno peggio delle regione d’oltremare francesi e il nostro Paese continua a registrare divari consistenti tra i territori.

La provincia autonoma di Bolzano segna un tasso di occupazione dei giovani neolaureati dell’88,7%, vicino a quello medio della Germania (92,3%) mentre la Lombardia è al 73,5%, in calo di quasi tre punti rispetto al 2019 e l’Emilia Romagna resta sostanzialmente stabile (-0,1 punti) al 74,8%.

La Campania scende di 3,5 punti dal 44,2% al 40,7% mentre la Puglia perde quasi cinque punti dal 47,8% al 42,9%. La Toscana perde 8,5 punti dal 74,6% al 66,1%. La Liguria avanza invece di oltre 11 punti dal 54,4% al 65,5% (ma nel 2019 si era registrato un crollo).

Calabria ultima anche per l’occupazione dei neo-diplomati

Se si allarga lo sguardo anche ai diplomati considerando quelli che hanno trovato un’occupazione tra un anno e tre anni dal diploma di scuola superiore o dalla laurea la Calabria resta la regione con le difficoltà maggiori e appena il 32,1% dei ragazzi che hanno completato l’istruzione superiore con un’occupazione tra uno e tre anni dal titolo. È seguita dalla Sterea Ellada in Grecia (32,2%) e dalla Sicilia (33,3%).

La Campania è la quarta regione per difficoltà dei neo diplomati con appena il 37,6% con un impiego tra uno e tre anni dal titolo. E la difficoltà a trovare lavoro persiste nel Paese nonostante sia ancora molto bassa la percentuale delle persone in età lavorativa con un livello di istruzione universitario (il 20,1% in Italia a fronte del 32,8% medio nell’Ue a 27).

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