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Niente stipendi, niente ammortizzatori sociali. I ritardi nei pagamenti fanno divampare le proteste in tutta la Calabria. A Vibo Valentia è in corso l’occupazione del palazzo della Provincia da parte dei dipendenti dell’ente, che stanno maturando quattro mensilità arretrate e ormai assediano stabilmente l’ufficio del presidente Andrea Niglia in attesa di risposte concrete (LEGGI).
Ma ci sono anche i disoccupati facenti parte del gruppo ammortizzatori sociali in deroga che continuano la loro silenziosa protesta, davanti alla sede dell’Inps di Cosenza. Ormai sono al decimo giorno. Nei primi giorni di protesta, la polizia municipale aveva chiuso alla circolazione una parte di viale Misasi, che arriva fino a Piazza Loreto, dove si trova la sede dell’Inps. Adesso la circolazione, gia da qualche giorno, è tornata del tutto normale. Prosegue solo il sit-in davanti alla sede dell’Inps, tra i passanti. Gli striscioni appesi lamentano la mancata corresponsione delle mensilità del sussidio, che, in alcuni casi, non vengono pagate dal maggio 2013. I disoccupati chiedono di incontrare il neo eletto presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Alcuni di loro, senza più neanche la presenza delle forze dell’ordine a controllarli, stazionano sopra il tettuccio che sovrasta l’ingresso dell’Inps, all’altezza del primo piano dell’edificio.
A Reggio Calabria, invece, una quarantina di lavoratori in mobilità hanno occupato pacificamente per tutta la mattinata la sede dell’Azienda Calabria Lavoro a Reggio Calabria in via Vittorio Veneto. In testa alla delegazione, presente all’interno dei locali dell’Azienda per chiedere il pagamento dei tirocini formativi indetti con bando pubblico dalla Regione Calabria, il Segretario Provinciale della Uil Temp di Reggio Calabria Stefano Princi. “Siamo davvero esasperati – ha dichiarato Princi – incredibile l’atteggiamento delle istituzioni che, come già più volte abbiamo segnalato, continuano a rimpallarsi le competenze con un indegno balletto sulla pelle dei lavoratori”.
I lavoratori in mobilità hanno infatti partecipato ai tirocini formativi presso diversi enti utilizzatori (Comuni ma anche Asp e altri enti pubblici) nell’ambito di un progetto indetto dall’Azienda Calabria Lavoro per conto della Regione Calabria. “Da mesi ormai non ricevono la retribuzione prevista – precisa Princi – è assurdo che migliaia di persone in tutta la Calabria abbiano prestato il loro servizio presso enti pubblici, in molti casi affrontando anche spese di viaggio e altri costi, ed ora Calabria Lavoro affermi di non poterli pagare per la mancanza del mandato di pagamento da parte della Regione Calabria”.
Al termine della mattinata, dopo una serie di colloqui telefonici intercorsi tra il Segretario della Uil Temp Stefano Princi e il Commissario di Calabria Lavoro Pasquale Melissari, la protesta ha prodotto un primo risultato, portando a galla un’amara verità, e ottenendo da parte della Regione Calabria una lettera ufficiale, inviata dal Dipartimento Bilancio e Patrimonio, nella quale si precisa che, “in merito al mancato pagamento” la Regione Calabria è obbligata al rispetto delle norme del Patto di Stabilità “motivo per cui – prosegue la lettera – non possiamo, in questo momento, dare esecuzione al decreto in questione senza sforare i limiti di spesa”.
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