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Nel pieno del dibattito sull’alta velocità ferroviaria in Calabria sorge un quesito: mentre si affronta la discussione di quanto sono cresciuti i costi? Ecco la risposta
A LUGLIO del 2021, nell’allegato Infrastrutture al Def, si prevedeva un costo di 11 miliardi 200 milioni euro per la nuova alta velocità ferroviaria da Battipaglia a Tarsia più le gallerie Santomarco. Ad agosto del 2023 le stime di Rfi vedevano la spesa schizzare a 14 miliardi 122 milioni euro. A fronte di questo incremento di costi, le risorse disponibili stanziate ufficialmente sono cresciute di poco: ad agosto del 2023, infatti, ammontavano a circa 12 miliardi di euro tra Pnrr (1 miliardo 800 milioni), fondi complementari (9,4 miliardi), fondo per l’avvio delle opere indifferibili (poco più di 700mila euro) e altre somme minori messe insieme da varie voci di finanziamento.
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All’appello – come indica la scheda dell’opera sul ‘cruscotto’ Silos – mancava, rispetto alla muova previsione di agosto 2023, 1 miliardo e 800 milioni di euro. Previsione, probabilmente, già da ritoccare nuovamente a cinque mesi di distanza visto che ad oggi gli unici lotti finanziati per intero sono il Battipaglia-Romagnano (già appaltato, contava su fondi Pnrr) e il raddoppio delle gallerie Santomarco, mentre il lotto Romagnano-Praia (come si ricava dalla relazione conclusiva del dibattito pubblico) è coperto solo in parte.
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E per il futuro sull’opera pesa anche la crisi del canale di Suez, che rischia di far saltare ancora di più le previsioni: si pensi solo al costo di trasporto ora di una Tbm (Tunnel boring machine), la talpa meccanica che scava le gallerie – indispensabili per l’alta velocità, tanto più nei tratti in discussione – e che arriva dalla Cina.
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