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L’alta velocità ferroviaria in Calabria si rimette in moto, o almeno lo fa la fase del dibattito pubblico che riprende con 8 incontri
DOPO circa un anno di stop – dovuto alla richiesta di chiarimenti del Consiglio superiore dei Lavori pubblici – riparte il dibattito pubblico sulla nuova linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria, relativo ai lotti Romagnano-Buonabitacolo e Buonabitacolo-Praia a Mare. E per le sorti dell’infrastruttura, finanziata con fondi Pnrr (solo il primo lotto, Battipaglia-Romagnano) e fondo complementare, è una buona notizia.
Il primo appuntamento è il 28 novembre e si andrà avanti poi con altri sette incontri, distribuiti fino all’11 gennaio, quando sarà presentata la relazione finale. Introdotto in Italia per le grandi opere pubbliche nel 2016, il dibattito pubblico è un confronto aperto a tutti (dagli enti ai cittadini) per presentare le scelte dei progettisti e raccogliere contributi. L’obiettivo è quello di affrontare e risolvere prima i possibili conflitti che una grande opera, con il carico anche di disagi che porta in fase di realizzazione, può innescare. Chiusa questa fase, si passerà poi al rilascio dei permessi e alle gare per progettazione e lavori.
Degli incontri previsti in calendario, uno sarà ospitato in presenza in Calabria, a Praia a Mare il 14 dicembre: si discuterà, in Comune, della futura nuova stazione di Praia.
IL PROGETTO DELL’ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA
Il lotto Buonabitacolo-Praia ricade nel territorio delle province di Salerno, Potenza e Cosenza. Il tracciato ferroviario attraversa i territori di Padula, Montesano sulla Marcellana, Casalbuono e Casaletto Spartano nella Provincia di Salerno; Lagonegro, Rivello, Trecchina e Maratea nella provincia di Potenza e i territori di Tortora e Praia a Mare nella provincia di Cosenza. L’intervento richiederà un impegno tecnico notevole: il tratto, infatti, si sviluppa per una estensione di circa 46 km di cui circa 37 km in sotterraneo mentre i restanti 9 km sono all’aperto (e di questi circa 4,5 km in viadotto e i restanti 4,5 km circa in trincea/rilevato). Il cronoprogramma prevede sette anni e mezzo di lavori, il costo per la realizzazione dell’opera (entrambi i lotti) ammonta a 8 miliardi.
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IL DIBATTITO CHE PRECEDE L’APERTURA DEI CANTIERI
«Siamo molto vicini alla fase di partenza dei cantieri. Molte scelte sono state fatte, altre sono da definire: si tratterà in particolare di studiare bene con il territorio come fare perché le due stazioni previste (Vallo di Diano e Praia a Mare, ndr) su questa tratta siano effettivamente a servizio delle aree interessate. Tutti ambirebbero ad avere l’alta velocità nel proprio comune, ma sappiamo che l’alta velocità fa poche fermate. Dobbiamo concentrare sulle stazioni i servizi, per garantire l’accessibilità a tutto il territorio» spiega, in un video, il professore Roberto Zucchetti, coordinatore del Dibattito pubblico per i lavori dell’alta velocità Salerno-Reggio.
Tra i temi che saranno sollevati – perché già emersi, si legge nelle schede di presentazione del dibattito, dai colloqui esplorativi – ci sarà la scelta di ubicare la stazione a Praia a Mare (decisione contestata da Sapri e Maratea). Ma è molto probabile che durante gli incontri si solleveranno domande «riguardanti altre infrastrutture connesse e in particolare la scelta del tracciato a sud di Praia a Mare». È successo già durante il dibattito pubblico sul raddoppio della galleria Santomarco, nei mesi scorsi. Il tema, però, ora è ancor più attuale dal momento che è tramontata l’ipotesi di far proseguire in Calabria il tracciato della nuova alta velocità lungo l’itinerario autostradale.
IL NODO CALABRIA E I PROBLEMI SUL TRACCIATO DELL’ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA
Un dato emerso poco più di un mese fa, quando il sottosegretario Ferrante, in commissione, ha gelato i parlamentari dem (in testa Paola De Micheli) spiegando che il previsto lotto Praia-Tarsia era risultato, in fase di fattibilità tecnico-economica, irrealizzabile. O almeno, troppo complesso da realizzare e molto oneroso, in termini di risorse e di impatto ambientale.
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«Sono in corso ulteriori approfondimenti progettuali per individuare un tracciato avente una maggiore sostenibilità ambientale che consenta un miglioramento del contesto geomorfologico e idrogeologico, la possibilità di connessione con la linea storica, l’esecuzione dell’intervento per fasi, con minori tempi di realizzazione e un miglior tempo di percorrenza dovuto ad una riduzione della lunghezza del tracciato» aveva detto Ferrante in quell’occasione. Probabile che a questo punto – come hanno già anticipato parlamentari leghisti – si opti per quella che era, in fase iniziale, l’ipotesi B, ovvero il tracciato tirrenico. Nell’attesa, del fu lotto Praia-Tarsia è sparita ogni traccia, anche dalle cartine: in quella che compare sul sito del dibattito pubblico per l’alta velocità Salerno-Reggio (nella foto accanto) l’itinerario indicato è quello tirrenico.
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Si ripete fino alla noia lo stesso concetto. Si rivendica il diritto per 5.000.000 di Siciliani, per 1.000.000 di Calabresi sotto la linea Savuto, Sila piccola e basso Crotonese di raggiungere celermente Roma e Milano. E in verita’ questo stesso discorso vale anche per tutto il Paolano da Scalea a Campora San Giovanni, oltre 100.000 abitanti. Senza considerare i cittadini o quasi tutti della “” penisoletta “” di Isnardiana memoria che tendono a Metaponto, addirittura alla linea Adriatica. Mi chiedo se hanno piu’ importanza Cosenza e parte della sua provincia, meno di 450.000 abitanti. Ovviamente le mie cifre sono per comodita’ potenziali. Ma valgono come parametro.
Premetto che siamo ancora in democrazia e che ogni ” individuo ” puo’ scrivere cio’ che vuole………..pero’…………. Se uno nasce stupido , ripetitivo,con i paraocchi come gli asini, con tarature mentali che lo ossessionano in continuazione , incapace di vedere progredire i suoi conterranei pensando solo ed esclusivamente al suo tarlo che lo attanaglia ( LA FAMOSA ” SUA “LINEA DEL SAVUTO atta a dividere idealmente la odiatissima provincia di Cosenza dal resto della S U A, Calabria ) BE , Purtroppo non c’e’ nulla da fare , bisogna compatirlo ed ignorare qualsiasi sua esternazione anche perche’ lavar la testa all’asino si perde tempo e sapone. Vincenzo
Amico mio, qui non si sta a discutere di Cosenza e provincia, Paolano escluso perche’ senza alcun dubbio preferirebbe il tracciato tirrenico, bensì del fatto che oltre 6.000.000 di potenziali clienti vorrebbero raggiungere celermente il nord. Non odio Cosenza che invero e’ una gran bella citta’. Solo che desiderei non essere sbattuto con giri inutili.