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La rimodulazione del Pnrr ha visto, per quanto riguarda la Calabria, il definanziamento di 6 misure destinate ai Comuni
LA RIMODULAZIONE del Pnrr – definita dal Governo e ora al vaglio dell’Europa – costerebbe ai Comuni calabresi quasi un miliardo di euro. Il calcolo lo fa Openpolis, elaborando i dati della cabina di regia del Pnrr e della fondazione Ifel: il taglio rappresenterebbe il 47 per cento del totale delle risorse assegnate finora ai comuni calabresi (1.934 milioni).
A rischiare (o comunque a sperare ora nel rifinanziamento dal Governo) fino a 2mila progetti distribuiti tra le sei (delle nove) misure stralciate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e destinate ai Comuni. Openpolis calcola l’impatto a livello provinciale: Cosenza perderebbe 275 milioni (su 658), Catanzaro dovrebbe rinunciare a 136 milioni (budget totale 360), Crotone direbbe addio a 61 milioni (su 134). Reggio, città metropolitana, si vedrebbe stralciare oltre la metà dei finanziamenti assegnati: 334 milioni su 619. Contraccolpo pesante anche per Vibo che saluterebbe 100 milioni su 173.
PNRR, I PROGETTI DEFINANZIATI IN CALABRIA
Le misure stralciate riguardano l’efficientamento energetico dei Comuni e la resilienza del territorio, i progetti di rigenerazione urbana, il potenziamento dei servizi nelle aree interne, i piani urbani integrati (i progetti generali), la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e la tutela del verde urbano (definanziato in parte).
A titolo di esempio, in queste misure rientrano progetti per la realizzazione di servizi assistenziali per gli anziani, attività di trasporto dei disabili, strutture sportive, la rigenerazione di piazze, la realizzazione di aree verdi, interventi di rifunzionalizzazione nell’area archeologica di Capo Colonna (5,9 milioni di euro), la ristrutturazione del teatro Rendano, la riqualificazione delle periferie di Cosenza, interventi di mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico un po’ in tutta la regione.
Il governo ha detto che si è scelto di stralciare queste misure perché in buona parte si trattava di progetti già avviati e spostati in corso d’opera sul Pnrr. Con due conseguenze rischiose. Non ultimarli in tempo per come inizialmente strutturati o attirarsi un richiamo dall’Europa perché non in linea con i vincoli previsti dal piano.
Il ministro Fitto ha assicurato che nessun progetto andrà perso. I finanziamenti si troveranno altrove: fondi europei per la coesione, fondi strutturali europei e fondo complementare. L’Anci, però, chiede garanzie.
IL DIBATTITO POLITICO
L’europarlamentare Laura Ferrara accusa il governo di incapacità, mentre il gruppo del Pd chiede che il governatore Roberto Occhiuto «venga in Consiglio regionale a riferire su quanto sta accadendo». «Spero che i parlamentari calabresi di centrodestra non accettino supinamente anche questo furto per la Calabria, come hanno fatto ad esempio con l’autonomia differenziata» incalza Giuseppe Falcomatà, sindaco sospeso di Reggio.
Di allarme infondato parlano l’eurodeputato Denis Nesci e il consigliere regionale Antonio Montuoro. «Non solo nessun progetto verrà meno – spiegano gli esponenti di Fratelli d’Italia – ma l’azione messa in campo dal Governo Meloni e dal ministro Raffaele Fitto assicurerà la realizzazione degli interventi previsti anche se con altre fonti di finanziamento».
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